Il Consiglio dei ministri del 7 agosto 2020 ha approvato i quattro decreti legislativi che traducono sul piano nazionale, le direttive europee che compongono il cd. “pacchetto sull’economia circolare”. Lo scenario è ampio e tocca: veicoli fuori uso; pile e accumulatori e relativi rifiuti; Raee; discariche; rifiuti, imballaggi e relativi rifiuti.
Le modifiche incidono direttamente sul tenore dei seguenti provvedimenti esistenti: Dlgs 209/2003 (veicoli fuori uso); Dlgs 188/2008 (pile e accumulatori); Dlgs 49/2014 (Raee); Dlgs 36/2003 (discariche); Dlgs 152/2006, parte quarta (rifiuti, imballaggi e rifiuti di imballaggio). La “parte del leone” la fanno sicuramente i rifiuti e le discariche, con norme tutte nuove e scenari che ridisegnano obblighi e sistemi gestionali.
Pertanto, la formazione permanente della Rivista RIFIUTI non manca l’atteso appuntamento con la Pubblica amministrazione e le imprese per fare il punto sulle fondamentali modifiche intervenute su questi due argomenti nodali, oggetto di due diversi decreti legislativi e di due, altrettanto diverse, giornate formative.
La progressiva riduzione del ricorso alla discarica è il primo vero passo verso un’economia realmente circolare dove occorre implementare le azioni indicate dal provvedimento su rifiuti. Le norme sui rifiuti, infatti, accelerano sulla prevenzione della produzione dei rifiuti e sul recupero di quelli che (inevitabilmente) sono prodotti; rafforzano la responsabilità estesa del produttore dei beni da cui si originano i rifiuti e migliorano la tracciabilità di quelli prodotti. Del che c’è contiguità logica nella parte relativa ai rifiuti che prevede prioritariamente la prevenzione della produzione di rifiuti e la riduzione dello smaltimento finale.
La giornata seminariale fa parte del MiniMaster Rifiuti, discariche e criteri di ammissibilità: I nuovi decreti nella logica dell'economia circolare
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