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In primo piano – Febbraio 2020

di di Tosca Ballerini, intervista a Giorgio Quagliuolo, Materia Rinnovabile n.29-30

Data 03/02/2020
Tipo In primo piano

Da oltre trent’anni l’iniziativa “Capitale Europea della Cultura” intende promuovere il contributo della cultura allo sviluppo delle città. Nel caso di Matera Capitale Europea 2019, il progetto di alta formazione “Green Jobs – Matera 2019” aveva l’ambizione di sostenere non solo lo sviluppo del capoluogo della Basilicata, in Italia, ma anche quello del territorio circostante, stimolando la crescita dell’economia circolare attraverso attività di formazione e informazione dedicate ai giovani, alle aziende e alle pubbliche amministrazioni della regione. 

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Tra gli oltre 150 eventi culturali organizzati nell’ambito di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, figurano anche un ciclo di corsi e seminari di alta formazione dedicati alla diffusione della conoscenza e cultura legate al riciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di sviluppare competenze, promuovere occupazione e rafforzare l’economia circolare in Italia.
Dell’importanza di percorsi di formazione e informazione volti a favorire lo sviluppo di competenze e opportunità professionali nei settori della green economy e dell’economia circolare, abbiamo parlato con Giorgio Quagliuolo, presidente Conai, il Consorzio nazionale imballaggi che opera in Italia.

Perché Conai ha deciso di creare e finanziare questi corsi di formazione per i green jobs? Qual è la visione strategica dietro questa decisione di formare nuove figure imprenditoriali? 
“Il progetto Green Jobs – Matera 2019 è stato ideato per creare maggiore cultura, o addirittura per creare cultura ex-novo, sull’economia circolare e sul riciclo degli imballaggi. L’idea è stata quella di investire sulle risorse umane del territorio, per permettere loro di trovare opportunità di crescita occupazionale. Quando abbiamo realizzato questa scuola di formazione avevamo in mente un obiettivo di lungo periodo: creare ricchezza sui territori, perché creare lavoro significa creare ricchezza. Conai è il sustainability partner di Matera 2019. Siamo partiti da un presupposto: chi meglio di noi può fare azioni di sensibilizzazione su temi legati alla sostenibilità nei confronti dei consumatori e delle aziende? Per esempio, uno degli aspetti su cui insistiamo sempre è quello dell’attenzione all’eco-design, che è una delle fasi fondamenti della creazione di un imballaggio: è proprio in questa fase, infatti, che si definisce più dell’80% degli impatti ambientali e della possibilità di riciclaggio.” 

Quali sono gli sbocchi occupazionali nel settore dei green jobs?
“Secondo il rapporto di Ambiente Italia ‘L’economia circolare in Italia – la filiera del riciclo asse portante di un’economia senza rifiuti’, l’economia circolare in Italia dà lavoro a 575.000 persone, per 88 miliardi di euro. Un valore sostanzialmente equivalente a quello di tutto il settore energetico nazionale o di un settore industriale storicamente importante come quello dell’industria tessile e non molto distante dal valore aggiunto dell’agricoltura. Tuttavia il settore potrebbe essere potenziato, soprattutto al Sud Italia, dove c’è una carenza di infrastrutture e dove il tasso di raccolta differenziata, recupero delle materie prime seconde e riciclo è mediamente più basso che nel resto del paese. Quindi acquisire competenze nell’ambito del riciclo e dell’economia circolare rappresenta una reale opportunità di sviluppo.” 

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Che tipo di continuità sarà data al progetto? Sarà ripetuto nel futuro? 
“Partendo dall’analisi dei risultati di questa prima esperienza, stiamo valutando come replicarla in altre città italiane. Abbiamo da poco terminato il progetto con un seminario conclusivo per le aziende ed è stato un successo. Sono stati un successo anche i master formativi, per i quali abbiamo ricevuto più di 250 candidature, a fronte di 80 posti disponibili che sono stati occupati per la metà da donne. Adesso stiamo ragionando su dove portare questa esperienza e su come modificarla: valutare quindi dove serve e capire se è replicabile così com’è o con qualche modifica.” 

Conai è sustainability partner anche ai Mondiali di sci alpino di Cortina 2021. Che tipo di attività svilupperete a Cortina?
“Per ora posso dire che ai Mondiali di sci alpino di Cortina 2021 porteremo sicuramente il Contatore ambientale, già sviluppato in occasione di Expo Milano 2015. Uno strumento che serve a misurare la sostenibilità di un evento per quello che riguarda il recupero e riciclo degli imballaggi e i risparmi nel consumo di acqua e di energia. Il Contatore si basa sul metodo scientifico del Life cycle assessment e, per quello che riguarda gli imballaggi, riesce a quantificare l’impatto evitato rispetto ad un conferimento indifferenziato del rifiuto in discarica, oltre a valutare i benefici ambientali, economici e sociali generati da una corretta gestione dei rifiuti. Non pensiamo solo ai grandi eventi, però: abbiamo appena finito di mettere a punto il Contatore ambientale per la città di Milano e stiamo verificando la possibilità di portarlo anche in altre città.”

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Qual è il ruolo strategico dell’economia circolare per l’Italia? 
“L’Italia è un paese povero di materie prime: per questo l’economia circolare in Italia ha un altissimo valore strategico. Il nostro ruolo, come Conai, è riuscire a recuperare le materie. Siamo nati nel 1997 e abbiamo cominciato a fare economia circolare ancor prima che il concetto divenisse di moda. Nel 2018 il sistema consortile Conai ha recuperato l’80,6% dei rifiuti d’imballaggio, di cui quasi il 70% è stato avviato a riciclo. I rifiuti da imballaggi, però, rappresentano solo il 25% dei rifiuti solidi urbani. Per la restante parte c’è ancora molto da fare. 

Quali sono gli interventi normativi più importanti per promuovere l’economia circolare in Italia?
“La possibilità di sviluppare un’economia circolare per il 75% dei rifiuti urbani che non sono imballaggi dipenderà dalle decisioni dei nostri governanti. Determinate attività devono essere accompagnate da una normativa, come ad esempio quella relativa all’end-of-waste sulle materie prime seconde, oppure il green public procurement, che ancora non funziona. Pensiamo ad esempio a tutti quei rifiuti urbani per i quali non esiste ancora una normativa per il recupero e il riciclo. Questo potrebbe essere fatto tramite dei consorzi di materiali, e ciò richiede la modifica di alcune normative. Noi come Conai ci occupiamo d’imballaggi: possiamo dire che siamo bravi, siamo un’eccellenza europea. Dovremmo replicare questo successo anche su altri tipi di rifiuti.” 


RIFERIMENTI:
Green Jobs Matera 2019, www.conai.org/notizie/matera-2019-ultima-tappa-per-il-progetto-green-jobs


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