Si chiama Choose 2 Reuse Bill, “Scegliere di riutilizzare”. Si tratta di un disegno di legge presentato da alcuni membri democratici del consiglio comunale di New York City che obbligherebbe tutti i ristoranti della città con 10 o più sedi a offrire ai clienti contenitori riutilizzabili per asporto. Alcune catene di ristoranti come Sweetgreen e Shake Shack, quindisarebbero quindi tenuti a fornire, su richiesta, contenitori per alimenti riutilizzabili, diventando responsabili della raccolta e della pulizia dopo la restituzione da parte del cliente.
Che New York City abbia un problema di rifiuti non è una novità. Basti pensare che la città genera oltre 14 milioni di tonnellate di rifiuti all’anno, quasi 40 mila al giorno e, di questi, i contenitori per il cibo da asporto monouso rappresentano una porzione significativa del totale. A livello nazionale, secondo l’associazione no-profit Foodprint, gli imballaggi per alimenti rappresentano quasi il 50 per cento dei rifiuti prodotti ogni giorno dagli americani. Per la città New York non esistono al momento stime ufficiali, ma non è difficile immaginare i cassonetti della spazzatura stracolmi di ogni tipo di packaging usa e getta in giro per la Grande Mela : dai classici caffè in bicchiere alle bottigliette di plastica, fino ai contenitori per alimenti take away. Per una città che si è data l’obiettivo di arrivare a mandare zero rifiuti in discarica entro il 2030, la proposta di legge Choose 2 Reuse Bill garantirà alla clientela più virtuosa di usufruire dell’opzione riutilizzo, almeno per una certa categoria di ristoranti.
Per i democratici del Consiglio comunale è necessario partire dalle catene di fast food. Una legge così mirata nel corso di un anno potrebbe far evitare l’utilizzo di quasi un miliardo di contenitori monouso per alimenti. Secondo il testo di legge, i ristoratori, oltre ad aver l’obbligo di offrire le due opzioni ai clienti, dovrebbero ritirare i contenitori e le posate (i bicchieri sono al momento esclusi dalla proposta) tramite corrieri partner. I ristoranti non adempienti verrebbero multati per 100 dollari alla prima infrazione, per 200 alla seconda e così via.
Attualmente, la proposta è in fase di esame da parte della commissione per l’igiene e la gestione dei rifiuti solidi del Consiglio di New York City e dovrebbe essere sottoposta a al voto del Consiglio comunale nei prossimi mesi. Se approvata, entrerebbe in vigore nel 2024. Tuttavia ha suscitato reazioni contrastanti nell’industria della ristorazione, con preoccupazioni riguardanti i costi dei contenitori e delle operazioni di raccolta e pulizia. Tuttavia, ci sono già vari esperimenti in corso, specialmente nell’ambito delle consegne a domicilio. Esistono diverse aziende private che offrono modelli simili, fornendo ai ristoranti contenitori riutilizzabili e dando la possibilità agli utenti di scegliere un ristorante che aderisca a questa opzione quando effettuano ordini a domicilio.
L’esempio Francia della Francia
Il disegno di legge presentato a New York City prende esempio dalle politiche circolari francesi, in particolare dalla La loi anti-gaspillage pour une économie circulaire che promuove l’eliminazione degli imballaggi monouso non necessari. I 130 articoli della legge prevedono la fine della commercializzazione degli imballaggi in plastica monouso entro il 2040. Per farlo sono stati fissati dei target da raggiungere entro il 2025: riduzione del 20% degli imballaggi in plastica monouso che sarà raggiunta anche attraverso il riutilizzo; eliminazione del packaging non necessario e infine la totale riciclabilità di tutti gli imballaggi in plastica usa e getta.
Dal 2021 sono entrati già in vigore alcuni divieti come la distribuzione gratuita di bottiglie di plastica negli esercizi aperti al pubblico o nei locali. Durante eventi festivi, culturali o sportivi, gli sponsor non possono più imporre l’uso di bottiglie di plastica. Vietata inoltre la fabbricazione e l’importazione di sacchetti di plastica monouso.
La vera novità è che dal 2023 in tutti ristoranti francesi con più di venti posti a sedere è obbligatorio l’utilizzo di stoviglie lavabili e riutilizzabili. La norma interessa soprattutto i fast food dove viene consumata una grande quantità di imballaggi monouso. Secondo Zero Waste France – solo in Francia nel 2017 – McDonald’s si è occupato dello smaltimento di oltre 1 chilo di imballaggi al secondo.
Per motivi pratici e igienici, i contenitori non riutilizzabili possono essere impiegati solamente per l’asporto e le consegne a domicilio, mentre saranno vietati per le consumazioni che avvengono direttamente all’interno del ristorante. In Francia, in cui si contano circa 30.000 punti di ristoro appartenenti a catene di fast-food che vendono complessivamente 6 miliardi di pasti all’anno, si stima una produzione di oltre 180.000 tonnellate di rifiuti. La legge anti-spreco francese è un ottimo esempio su come affrontare l’eccessiva produzione di rifiuti attraverso un approccio circolare.