La norma è una prassi di riferimento volontaria definita da UNI, l’Ente Italiano di Normazione in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità che fornisce linee guida per misurare, valutare e migliorare le performance aziendali in materia di parità di genere. È uno strumento concreto per integrare i temi DE&I (Diversity, Equity & Inclusion) nella cultura aziendale introducendo un sistema di gestione volto a promuovere la parità di genere nei contesti lavorativi pubblici e privati, attraverso:
- Un sistema premiante, che riconosce e certifica le aziende virtuose
- L’introduzione di policy e pratiche aziendali inclusive
- La misurazione di indicatori chiave (KPI) relativi alle disparità di genere
- Il monitoraggio delle azioni intraprese nel tempo
Un progetto di questo tipo è pensato per ogni impresa, dalle Grandi aziende e multinazionali con obiettivi ESG strutturati a PMI con impegni DE&I crescenti fino ad organizzazioni pubbliche e private interessate a valorizzare la propria cultura inclusiva.
Le fasi PER LA CERTIFICAZIONE
Circularity supporta le aziende in un percorso su misura finalizzato all’ottenimento della certificazione e strutturato in 5 fasi operative:
Analisi dei processi e delle politiche esistenti in azienda, valutazione del grado di allineamento con i requisiti UNI/PdR 125 e definizione del piano di adeguamento
Redazione o revisione di policy, codici etici, procedure HR, introduzione di strumenti per il monitoraggio e la gestione dei KPI e supporto nell’identificazione di obiettivi e target annuali.
Affiancamento nella messa a terra delle azioni correttive, formazione interna su tematiche DE&I (Diversity, Equity & Inclusion) e coinvolgimento attivo del management.
Pre-audit per simulare la verifica dell’ente certificatore, verifica documentale e operativa dei requisiti di conformità e identificazione di eventuali azioni correttive residue.
Coordinamento con l’ente terzo accreditato per l’audit ufficiale, assistenza in fase di rilascio della certificazione e follow-up post-certificazione.
I VANTAGGI PER LE IMPRESE
- Migliore clima aziendale e riduzione del turnover
- Accesso a incentivi e premialità nei bandi pubblici e appalti
- Reputazione e attrattività nei confronti di talenti e stakeholder
- Vantaggi contributivi (sgravi INPS previsti per aziende certificate)
- Allineamento agli obiettivi ESG e alla CSRD, che integra la dimensione sociale nel reporting di sostenibilità
LE 6 AREE DI VALUTAZIONE
La prassi si articola su 6 aree di valutazione che costituiscono la base del sistema di misurazione e miglioramento delle performance aziendali in tema di parità di genere. Queste sei aree vengono valutate sulla base di KPI quantitativi e qualitativi, con un sistema di punteggio che determina l’idoneità all’ottenimento della certificazione UNI/PdR 125:
Si concentra sull’impegno dell’azienda nel promuovere una cultura inclusiva e rispettosa della diversità di genere. Viene valutata l’integrazione della parità nei valori aziendali, nella missione e nelle strategie di sostenibilità, così come la coerenza del linguaggio utilizzato nella comunicazione interna ed esterna e l’attivazione di percorsi formativi e di sensibilizzazione.
Analizza come i vertici aziendali si fanno carico del presidio del tema. Ciò include l’individuazione di figure responsabili, l’adozione di politiche per contrastare ogni forma di discriminazione e molestia, il monitoraggio costante dei risultati raggiunti e l’integrazione della parità nei processi di controllo e valutazione delle performance aziendali.
Si concentra sui processi di gestione delle risorse umane, esaminando la presenza di procedure imparziali nei processi di selezione, assunzione, valutazione e sviluppo del personale. Viene valutato anche l’accesso equo alla formazione e la rappresentanza di genere nei diversi livelli dell’organizzazione, al fine di assicurare pari opportunità lungo tutto il ciclo di vita lavorativa.
Ha l’obiettivo di verificare l’eventuale presenza di divari retributivi tra uomini e donne a parità di ruolo e responsabilità. La norma richiede alle aziende di analizzare le proprie strutture retributive, adottare criteri di riconoscimento meritocratici e mettere in atto azioni correttive in caso di disuguaglianze.
Valuta se uomini e donne abbiano realmente pari accesso ai ruoli di responsabilità e ai percorsi di avanzamento professionale. Viene considerata l’esistenza di iniziative a supporto della leadership femminile e la capacità dell’impresa di garantire contesti inclusivi nei momenti chiave della carriera.
In questa sezione si osservano le politiche adottate per supportare i dipendenti in momenti delicati della vita privata, come i congedi parentali, il rientro al lavoro dopo la maternità o la paternità, le misure di flessibilità lavorativa e l’accesso a servizi di cura o assistenza familiare.
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