La previsione è stata fatta dall’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale sulla base dei dati disponibili per il primo semestre 2020.
La riduzione consistente delle emissioni è dovuta alle restrizioni alla mobilità causate dalle misure emergenziali relative
alla pandemia da Covid-19 che hanno interessato tutto il territorio nazionale. In particolare le emissioni per la produzione di energia
elettrica hanno segnato un -8,2%, la riduzione dei consumi energetici nell’industria (-7,5%), nei trasporti (-13,3%) a causa della riduzione
del traffico privato in ambito urbano, e nel riscaldamento (-6,0%) per la chiusura parziale o totale degli edifici pubblici e delle attività
commerciali. La riduzione delle emissioni – precisa l’Istituto – non risolve il problema dei cambiamenti climatici, che necessita invece di
modifiche strutturali, tecnologiche e comportamentali che riducano al minimo le emissioni di gas serra nel medio e lungo periodo.
Con riferimento al 2019, i dati ufficiali dell’Ispra mostrano una diminuzione delle emissioni di gas serra del 2,8%, rispetto al 2018,
mentre nello stesso periodo si è registrata una crescita del Pil (prodotto interno lordo) dello 0,3%. Si conferma, in linea generale,
il disaccoppiamento tra l’andamento delle emissioni e la tendenza dell’indice economico.
Documenti di riferimento:
Emergenza Covid-19, quadro delle disposizioni su ambiente e sicurezza sul lavoro
“Green Deal europeo”, cosa prevede il piano comunitario per il clima