All’esame dell’Ue due proposte legislative per rinviare e semplificare i nuovi obblighi a carico delle grandi imprese di prevenire, mitigare ed arrestare gli impatti negativi delle attività su ambiente e diritti umani. Le due proposte di direttive sono state presentate dalla Commissione Ue il 26 febbraio 2025 nell’ambito del cd. “Pacchetto omnibus I”.
I due atti, oltre a rivedere la disciplina sui bilanci green delle aziende, contengono disposizioni volte a semplificare gli obblighi di dovuta diligenza ai fini della sostenibilità delle imprese introdotti dalla direttiva 2024/1760/Ue (cd. “direttiva Csdd” — Corporate sustainability due diligence directive).
Con la prima proposta, in particolare, l’Ue intende limitare i nuovi obblighi aziendali di diligenza ai soli “partner commerciali diretti” dell’impresa e ridurre la frequenza del monitoraggio da parte dell’azienda sulle misure adottate (ogni cinque anni invece che ogni anno).
Con la seconda proposta, invece, la Commissione chiede di rinviare di un anno (al 26 luglio 2027) il termine previsto dalla direttiva per il recepimento da parte degli Stati delle nuove regole. E di posticipare sempre di un anno (dal 26 luglio 2028) l’applicazione degli obblighi per le prime grandi aziende obbligate. Su quest’ultima proposta il Consiglio Ue ha espresso la propria posizione, favorevole, il 26 marzo 2025 e il Parlamento Ue lo farà il 3 aprile.