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Il riciclo del legno

di Circularity

Data 05/10/2023
Tipo Caso studio

Degli imballaggi in legno si parla poco: sono meno diffusi degli altri imballaggi, meno inquinanti dal punto di vista di littering e, a meno che non siano stuzzicadenti o i bastoncini dei ghiaccioli da conferire nell’organico, vanno smaltiti presso le isole ecologiche. Se non riutilizzabili, infatti, packaging da trasporto come cassette di legno per l’ortofrutta, fusti di legno e pallet vengono portati presso impianto di riciclo specializzati, dove il legno viene lavorato, pulito e trasformato in scaglie. Queste vengono poi essiccate, amalgamate con resine e pressate per ottenere pannelli truciolari destinati a diventare complementi di arredo.

Secondo gli ultimi dati Eurostat, il legno figura tra gli imballaggi più comuni nell’Ue (15,2% del totale). Pur diminuiti del 2,7% rispetto all’anno precedente, i rifiuti da imballaggi in legno (12 milioni di tonnellate in Europa nel 2020) sono cresciuti del 16,7% rispetto al 2009 (tra gli imballaggi, uno degli aumenti maggiori).

In Italia sono 1.717.000 le tonnellate di legno raccolte nel 2022, con una percentuale di riciclo degli imballaggi che si attesta al 62,74% rispetto all’immesso al consumo: più del doppio rispetto all’obiettivo fissato dall’Unione Europea del 30% entro il 2030. Questi dati emergono dal report annuale di Sistema Rilegno, il consorzio nazionale per la raccolta e il riciclo degli imballaggi legnosi.

I numeri del sistema Rilegno

A livello territoriale è sempre la Lombardia a primeggiare con 467.000 tonnellate (il 27% del totale) di legno raccolto, seguita dal Piemonte con 144.000, dalla Campania con 137.000 e dalla Toscana con 134.000.
Secondo quanto dichiarato da Nicola Semeraro, presidente del Consorzio Rilegno, negli ultimi 25 anni sono stati immessi al consumo 63 milioni di tonnellate di imballaggi in legno, indispensabili per garantire una logistica moderna e sostenibile. Sono stati avviati a riciclo 34 milioni di tonnellate di legno e sono stati riutilizzati 10 milioni di tonnellate di imballaggi, pari a 800 milioni di pallet rigenerati e reimmessi al consumo.

Riuso degli imballaggi in legno

Oltre al riciclo che riguarda il legno a fine vita, Rilegno, il cui sistema include 1.971 consorziati, 378 piattaforme di raccolta capillarmente diffuse sul territorio e 15 impianti di riciclo, ha anche sviluppato negli ultimi anni tecniche di rigenerazione e riutilizzo degli imballaggi.
Anche nel 2022 si sono superate 900.000 tonnellate di imballaggi reimmessi al consumo, con un’opera di prevenzione e manutenzione che riguarda circa 70 milioni di pallet. Circa il 95% del materiale legnoso riciclato è stato utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, essenziali per l’industria del mobile, e altri prodotti come i pallet block, blocchi di legno cemento per l’edilizia, biofiltri, pasta di legno destinata alle cartiere e compost.

Startup del riciclo degli scarti

Riciclare gli scarti del legno, compresi trucioli e segatura, per trasformarlo in un materiale da costruzione persino più resistente dell’acciaio. Dai ricercatori della British Columbia University in Canada è stato messo a punto un nuovo processo di riciclo dall’enorme potenziale.

Orlando Rojas e i suoi colleghi hanno battezzato “healed wood” (legno risanato) il nuovo materiale ottenuto dai loro esperimenti. L’idea di partenza era quella di ottimizzare il riuso del legno, rimettendo in circolo anche gli scarti che normalmente non possono essere riutilizzati o al massimo vengono avviati a processi di downcycling, come i trucioli, la segatura, i pezzi rotti o marci.
Il processo si basa sulla delignificazione degli scarti di legno: si tratta, cioè, di dissolvere la lignina utilizzando come solvente il dimetilacetammide, in modo da liberare le fibrille di cellulosa presenti sulle pareti cellulari del materiale. Queste ultime – si legge nello studio pubblicato su Nature – formeranno quindi dei nuovi legami a idrogeno, dando vita a un materiale con proprietà meccaniche migliori rispetto non solo al legno lamellare in commercio ma anche a molti metalli comuni. “Il segreto – ha spiegato Rojas alla rivista New Scientist ‒ è utilizzare la proprietà intrinseca della cellulosa di formare questi fortissimi legami a idrogeno.”
Non solo il legno risanato così ottenuto è più forte dell’acciaio, ma il trattamento può anche essere ripetuto varie volte sugli stessi pezzi per prolungarne la vita utile.
Ora si tratta di capire se il processo sia scalabile. Ma secondo Rojas questo non costituirà un problema, dal momento che tutti i sistemi utilizzati nell’esperimento sono già noti e diffusi nell’industria nel legno. Si aprirebbe dunque un’importante via per la valorizzazione di scarti di legno fino ad ora poco riutilizzati.

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