Lo prevede il mandato negoziale sulla legge sul clima Ue approvato l’8 ottobre 2020 dal Parlamento europeo con obiettivi ancora più ambiziosi rispetto a quelli stabiliti dalla Commissione con la proposta di modifica del Regolamento 2018/1999. La riduzione del 55%, fissata dalla Commissione per il 2030 (quella attuale è del 40%), viene infatti elevata al 60% rispetto al 1990 e gli eurodeputati chiedono anche un obiettivo intermedio per il 2040. Per raggiungere la neutralità climatica al 2050, e l’obiettivo successivo delle emissioni negative, il Parlamento vuole, al più tardi entro il 2025, il taglio graduale delle sovvenzioni ai combustibili fossili e un impegno maggiore dell’Ue a promuovere l’economia circolare.
È stato approvato il “carbon badget” come bilancio di verifica delle riduzione delle emissioni dei singoli Stati e, per valutare i progressi lungo il percorso, il Parlamento propone l’istituzione di un gruppo di esperti per i cambiamenti climatici (Eccc) nominato dalla Commissione entro il 30 giugno del 2022. L’organismo scientifico, che sarà indipendente, lavorerà sui risultati scientifici espressi dall’Ipcc e integrerà il lavoro dell’Agenzia europea per l’ambiente.
L’iter legislativo della proposta di modifica del Regolamento 2018/1999 prosegue ora verso il successivo step rappresentato dall’adozione della prevista posizione comune da parte del Consiglio Ue.
Documenti di riferimento:
“Green Deal europeo”, cosa prevede il piano comunitario per il clima
Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 2018/1999/Ue
Governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima affidabile
Proposta di modifica del regolamento 2018/1999/Ce (cd. “Legge europea sul clima”)
Testo aggiornato agli emendamenti approvati dal Parlamento Ue l’8 ottobre 2020