È in arrivo l’elenco europeo dei prodotti a più alto potenziale di recupero di “materie prime critiche“, preziosi elementi di cui l’Unione europea ha bisogno per attuare la “transizione verde” dell’economia.
La novità è contenuta in una proposta di regolamento che la Commissione europea ha presentato alla valutazione degli operatori fino al 25 luglio 2025, in attuazione del regolamento Ue 2024/1252/Ue sull’approvvigionamento delle materie prime critiche.
Si tratta di terre rare ed elementi di cui il territorio dell’Unione europea scarseggia, che sono indispensabili per realizzare strumenti e oggetti di una economia “digitale” ed a basse emissioni di carbonio.
L’elenco elaborato dalla Commissione comprende prodotti, componentistica e flussi di rifiuti che hanno un rilevante potenziale in termini di recupero dagli stessi di materie prime critiche.
Tra questi figurano: batterie; turbine eoliche; apparecchiature elettriche ed elettroniche come magneti, dischi rigidi, display, schede a circuito stampato, celle fotovoltaiche. Ed ancora, mezzi di trasporto leggeri, rifiuti da costruzione e demolizione (in particolare leghe di alluminio e rame e cavi negli edifici) nonché digestato o compost da rifiuti organici raccolti separatamente.
L’elencazione dei prodotti serve da riferimento per gli Stati membri che, entro due anni dall’entrata in vigore del provvedimento, dovranno adottare programmi nazionali con misure sulla circolarità. Cioè avranno il compito di promuovere la prevenzione dei rifiuti e aumentare il riutilizzo e la riparazione proprio di quei prodotti con alto potenziale di materie prime critiche da recuperare.
E quando tali beni diventano rifiuti, aumentarne la raccolta, la cernita e il trattamento. Anche in questo caso allo scopo di estrarre i preziosi componenti ivi contenuti.