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Materie prime critiche, ulteriore stretta sull’export di metalli

di Francesco Petrucci

Data 02/08/2024
Tipo Aggiornamento normativo
Osservatprio Normativa Ambientale - ReteAmbiente

Si allarga l’elenco dei rottami e metalli la cui esportazione deve essere preventivamente notificata secondo quanto previsto dal Ddl di conversione del decreto-legge “materie prime critiche” 84/2024 approvato dalla Camera il 30/7/2024.

Il provvedimento è ora all’esame del Senato. Il Dl 84/2024 reca disposizioni su estrazione, riciclo e trasformazione delle materie prime critiche, i materiali indispensabili per la transizione energetica non facilmente disponibili nella Ue e in Italia.

Tra le novità la modifica dell’articolo 30 del Dl 21/2022 che obbliga a inoltrare una notifica prima di effettuare l’esportazione di metalli anche non provenienti dall’Italia. Attualmente l’obbligo è previsto per i rottami ferrosi. La novità legislativa prevede l’allargamento ad altri materiali quali cascami ed avanzi di ghisa, di ferro o di acciaio; cascami lingottati di ferro o di acciaio; cascami e avanzi di rame, cascami e avanzi di alluminio, cascami e avanzi di zinco.

Confermate sostanzialmente le disposizioni del Dl 84/2024 che prevedono l’istituzione di un unico sportello per le autorizzazioni all’estrazione e al riciclo (MinAmbiente) nonché alla trasformazione (MinImprese) delle materie prime critiche strategiche. Infine resta confermata l’esclusione dalla verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (Via) e dalla valutazione di incidenza per il permesso di ricerca di materie prime strategiche sempre che la ricerca non duri più di due anni e si rispettino alcune condizioni.

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