A renderlo noto è Ecopneus, la società consortile per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici fuori uso, creata dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia in base all’articolo 228 del Dlgs 152/2006, con un comunicato stampa pubblicato il 1° aprile 2020.
Lo schema del regolamento firmato dal Ministro, già favorevolmente licenziato dal Consiglio di Stato alla fine dello scorso anno (parere del 23 dicembre 2019), è composto da 6 articoli e 3 allegati, i quali stabiliscono i requisiti tecnici da rispettare per far cessare la qualifica di rifiuto della gomma vulcanizzata e per trasformarla in gomma vulcanizzata granulare (Gvg), gli scopi specifici ai quali la stessa può essere destinata e il modello della dichiarazione di conformità (Ddc) da utilizzare allo scopo.
Tra le principali novità operative introdotte dal provvedimento, Ecopneus segnala:
- l’obbligo per gli impianti di trattamento di dotarsi di un sistema per il lavaggio dei Pneumatici Fuori Uso in ingresso idoneo ad eliminare le impurità superficiali;
- l’istituzione di campionamenti e analisi sul materiale riciclato in uscita;
- la certificazione del produttore su ogni lotto di produzione del materiale riciclato, che nel Decreto viene definito non più come gomma riciclata ma “Gomma Vulcanizzata Granulare”.
Ma cosa contiene un pneumatico?
Un pneumatico per autovettura del peso di circa sei chili è composto per quasi la metà da elastomeri (la cosiddetta gomma), per 1/5 da nerofumo e per il rimanente da acciaio (attorno al 15%) , oli, vulcanizzanti, ossidi di zinco e materiali tessili1.
L’utilizzo principale della gomma è quello automobilistico: si stima che il 60% della produzione sia dedicato ai pneumatici e un altro 15% ad altri prodotti per l’industria dell’auto. Ma la gomma è presente anche in altri aspetti della nostra vita, sotto forma di fili elettrici, scarpe, pavimentazioni, guarnizioni e innumerevoli altri prodotti.
Quella che troviamo negli oggetti è una miscela che deriva essenzialmente da due materiali: la gomma naturale e la gomma sintetica.
La gomma naturale è una delle pochissime materie prime industriali la cui estrazione non ha gravi contropartite di impoverimento dell’ambiente: il “succo” degli alberi matura in 6/7 anni e la lavorazione richiede molta manodopera, costituendo quindi una buona fonte di lavoro e di reddito per paesi come Cambogia, Indonesia, Malaysia, Sri Lanka, Camerun, Costa d’Avorio, Nigeria, Brasile e Messico.
La gomma sintetica viene prodotta da circa 50 multinazionali, partendo da materie prime derivate dalla distillazione del petrolio e modificate chimicamente.
Qualche dato
Ogni anno, in Europa si generano circa 3,9 milioni di tonnellate di pneumatici “usati” (tra parzialmente consumati e fuori uso, definiti in inglese come Part-worn e End-of-life). Il 60% sono generati da Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna.
I dati di dettaglio più recenti sulle attività di Ecopneus sono contenuti nel rapporto di sostenibilità 2017, presentato a Roma il 21 settembre 2018, ed evidenziano come il consorzio, nel periodo 2011-2017, abbia recuperato più di un milione e mezzo di tonnellate di Pfu (quasi 120mila extra target), realizzato un intervento straordinario nella “Terra dei fuochi” ed eliminato 13 “stock storici” presenti in diverse aree del territorio nazionale.
Documenti di riferimento:
1Pneumatici Fuori Uso
ReteAmbiente in collaborazione con Ecopneus
Dm Ambiente 11 aprile 2011, n. 82
Regolamento per la gestione degli pneumatici fuori uso (Pfu) – Articolo 228 del Dlgs 152/2006
Dlgs 3 aprile 2006, n. 152
Norme in materia ambientale – Stralcio – Parte IV – Gestione dei rifiuti, imballaggi e bonifica dei siti inquinati
Parere Consiglio di Stato 23 dicembre 2019, n. 3186
Schema di regolamento recante disciplina “End of Waste” della gomma vulcanizzata derivante da pneumatici fuori uso – Articolo 184-ter, Dlgs 152/2006 – Parere favorevole
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