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Recycle-Cig, la raccolta delle sigarette elettroniche usa e getta

Data 01/10/2025
Tipo Caso studio
sigarette elettroniche

Se non sapete dove buttare le vostre sigarette elettroniche non ricaricabili, le oltre 30mila tabaccherie aderenti al progetto Recycle-Cig potrebbero fare al caso vostro. Senza canali di raccolta e corretto smaltimento da anni il commercio di sigarette elettroniche usa e getta è diventato un grosso problema ambientale. Ci sono una quarantina di paesi che hanno deciso di vietarle, come il Regno Unito dallo scorso giugno, e altri, come l’Italia, che puntano a intercettarle e avviarle a riciclo.

L’iniziativa Recycle-Cig

Recycle-Cig è un progetto di Logista Italia, principale operatore di distribuzione integrata ai punti vendita in Europa, e nasce con l’obiettivo di trasformare un “semplice” gesto quotidiano in un’occasione di responsabilità condivisa. Infatti, grazie a Recycle-Cig, oltre 30mila tabaccherie aderenti in Italia sono dotate di un box dove il consumatore può gettare via il dispositivo esaurito con la stessa facilità con cui acquista del tabacco o una ricarica. 

Dalle green box dei punti vendita, i dispositivi elettronici esausti vengono trasportati da Logista in depositi temporanei grazie alla collaborazione con il Centro di Coordinamento RAEE. Successivamente i rifiuti elettronici vengono avviati a riciclo in impianti specializzati. 

Per garantire massima trasparenza, la raccolta viene tracciata digitalmente: i consumatori infatti possono individuare facilmente le tabaccherie aderenti sul sito logista.it/recycle-cig o tramite l’app Logista per te, che segnala anche giorni e orari di apertura.

Quando la box raggiunge il livello massimo di riempimento – indicato da appositi segnali sulla confezione – il rivenditore prenota il ritiro attraverso i sistemi digitali o il customer care di Logista. Questa modalità di “ritiro 1 contro 0” nasce da un Accordo di Programma promosso dal Ministero dell’Ambiente nel 2023. 

Ma l’impegno di Logista nella circolarità non finisce qui. Il progetto Logista Green Box permette di riutilizzare le scatole di cartone per la distribuzione fino a quattro o cinque volte; attualmente circa l’80% degli imballaggi viene reimpiegato, contribuendo in modo concreto alla riduzione dei rifiuti. A questo si aggiungono gli investimenti in impianti fotovoltaici installati nei depositi logistici, che già generano circa 1 megawatt di energia all’anno.

Gli impatti ambientali e sanitari delle e-cigarette

 Note come “puff”, si distinguono dalle e-cig ricaricabili perché, esauriti i circa 500 tiri per cui sono progettate, diventano subito un rifiuto, che, nella maggior parte dei casi finisce nell’indifferenziato, perdendo qualsiasi possibilità di recupero dei materiali.

In commercio se ne contano una ventina di marchi: non bruciano tabacco, ma sfruttano piccole batterie al litio per vaporizzare i liquidi contenuti all’interno. Proprio per la presenza di componenti elettroniche dovrebbero essere smaltite come rifiuti Raee, ma la scarsa consapevolezza dei consumatori e l’assenza di sistemi di raccolta dedicati fa sì che, quasi sempre, vengano incenerite o abbandonate in discarica.

Secondo un’indagine di Material Focus, in UK per esempio vengono buttate via ogni settimana 1,3 milioni di sigarette elettroniche monouso (2 puff al secondo) e il 90% dei piccoli produttori sembra non rispettare le normative ambientali. Non è meno grave la situazione in Scozia dove un rapporto di Zero Waste Scotland stima che ogni anno vengono gettate tra le 800 e le 1.000 tonnellate di imballaggi e materiali per sigarette elettroniche monouso.

Nell’aprile del 2023 un gruppo di medici, specialisti del tabacco e ambientalisti pubblicarono un editoriale sul giornale francese Le Monde sostenendo che l’uso del Puff, che contiene sali di nicotina, aumenta il rischio di sviluppare infiammazioni delle vie respiratorie. Il suo livello di nicotina, che può arrivare fino a 20 milligrammi, è sufficientemente elevato da creare una forte dipendenza.

L’ecodesign che manca

Secondo la norma europea vigente, coloro che immettono sul mercato sigarette elettroniche devono contribuire alle spese di gestione del loro fine vita. Che siano grandi produttori o semplici rivenditori, il cosiddetto eco-contributo va pagato per finanziare in primis le strutture di raccolta.

Le sigarette elettroniche usa e getta non sono prodotti durevoli, né facilmente smontabili e sono totalmente in contraddizione con i principi di economia circolare che l’Unione Europea sta cercando di attuare. Non essendo progettate per essere riciclate, le aziende che trattano i Raee non possono agilmente recuperare neanche le materie prime di valore contenute nelle batterie come litio e cobalto.

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