In attesa della ratifica nazionale della Convenzione internazionale di Hong Kong sul riciclaggio delle navi sicuro e compatibile con l’ambiente, il MinInfrastrutture ha adeguato i propri regolamenti all’atto internazionale.
Dal luglio 2025, in base a quanto stabilito dal decreto dirigenziale 25 giugno 2025, l’accordo internazionale è formalmente richiamato dalle “istruzioni operative” sulle procedure autorizzative per il riciclaggio delle navi adottate dal Dicastero. Vengono anche introdotti due nuovi moduli standard per il rilascio dei certificati.
Il provvedimento è stato adottato il giorno prima dell’entrata in vigore a livello internazionale della Convenzione di Hong Kong, accordo già siglato da importanti Stati di bandiera (come Giappone e Liberia) e da alcuni dei Paesi che riciclano più navi al mondo (come India e Turchia), che impone piani di riciclaggio specifici per le imbarcazioni e obblighi di catalogazione dei materiali pericolosi presenti a bordo.
L’Ue ha autorizzato gli Stati membri ad aderire allo stesso “per le parti di esclusiva competenza dell’Unione” ed ha approvato il regolamento 1257/2013/Ue relativo al riciclaggio delle navi che, sostanzialmente, anticipa i contenuti dell’intesa internazionale.
L’Italia non ha ancora ratificato la convenzione. Un apposito disegno di legge è attualmente sotto esame in Parlamento. Il nostro Paese ha però già attuato le regole Ue disciplinando le procedure autorizzative per il riciclaggio delle navi (Dm 12 ottobre 2017) e fornendo, ai comandanti e alle autorità coinvolte, apposite “istruzioni operative” per la vigilanza, il rilascio dei certificati e le autorizzazioni degli organismi riconosciuti (Dd 27 maggio 2019).