Sono questi alcuni dei (10) nuovi principi e criteri direttivi di delega che il Senato della Repubblica ha aggiunto al disegno di legge “delega”, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri del 30 giugno 2021, che affida al Governo il compito di riscrivere, attraverso uno o più decreti legislativi, la disciplina dei contratti pubblici (a partire dal Dlgs 50/2016).
Il provvedimento licenziato a Palazzo Madama il 9 marzo 2022, che ora passa all’esame della Camera dei Deputati, prevede anche la modifica del contenuto di alcuni dei (19) criteri direttivi già previsti dal Ddl approdato in Parlamento, a partire da quello “guida” che impone, nell’esercizio della delega, la stretta aderenza alle direttive europee (“ferma rimanendo l’inderogabilità delle misure a tutela del lavoro“).
Il Ddl delega per la riforma del Codice dei contratti pubblici, più in generale, spinge verso la digitalizzazione e la semplificazione dell’iter procedurale degli appalti, anche attraverso la riduzione delle stazioni appaltanti, con l’obiettivo di arrivare a tempi certi e affidabili per la conclusione delle procedure.
Documenti di riferimento
Disegno di legge recante delega al Governo in materia di contratti pubblici (Riforma del Dlgs 50/2016)
Approvato dal Senato della Repubblica il 9 marzo 2022 – Ora all’esame della Camera dei Deputati
Dlgs 18 aprile 2016, n. 50
Codice dei contratti pubblici – Attuazione direttive 2014/23/Ue, 2014/24/Ue e 2014/25/Ue su concessioni e appalti pubblici
Gli elementi “green” del nuovo Codice dei contratti pubblici (Dlgs 50/2016)
SpecialiSPECIALE Codice appalti (Dlgs 50/2016) ed ambiente
A cura di Vincenzo Dragani e della Redazione Reteambiente
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