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Agrosintropia: un modello circolare di agricoltura

di Circularity

Data 10/12/2023
Tipo News
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Per agricoltura sintropica o agroforestazione successionale si intende un nuovo metodo di agricoltura che lavora in totale sintonia con la natura e con le sue risorse. Si basa sul pensiero di Ernst Götsch, agronomo svizzero, che da oltre 40 anni sperimenta la pratica della successione ecologica delle specie, sfruttando la  tendenza della natura a riabilitare la terra, portandola da sterile a fertile e densamente vegetata.

L’agricoltura sintropica è un metodo agroforestale che può ridurre drasticamente gli spazi utilizzati; invertire il processo di degradazione dei suoli e delle risorse idriche; ottimizzare e diversificare notevolmente la produttività, tanto nel tempo che nello spazio.

Si tratta di un principio che prende ispirazione dal modello circolare Cradle to Cradle secondo cui in natura non esiste il concetto di rifiuto: tutto è nutrimento; l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili è la base della produzione; le diversità biologica e culturale devono essere sostenute e incrementate. 

In agricoltura sintropica vengono soddisfatti anche i cinque criteri indicati dal Cradle to Cradle Products Innovation Institute per la certificazione del prodotto, ovvero: salubrità dei materiali; riciclabilità dei materiali; rispetto dei cicli di acqua e suolo; impatto positivo sulla qualità dell’aria e sui cambiamenti climatici; utilizzo di fonti energetiche rinnovabili; rispetto dell’equità sociale.

Generalmente l’agricoltura in genere lavora sulle due dimensioni che sono lunghezza e larghezza. L’agrosintropia lavora invece su quattro dimensioni: lunghezza, larghezza, altezza (stratificazione)  e tempo (successione ecologica).

La filosofia dietro all’agrosintropia

Ernst Götsch ha osservato che questo processo evolutivo è stato guidato dalla cooperazione tra i membri del sistema vivente in un modo che avvantaggia l’intero sistema. In contrasto con il modello darwiniano che vede l’evoluzione come guidata dalla competizione, l’azienda agricola diventa un sistema unificato, intelligente e vivo che dovrebbe evolversi nel tempo. Perché ciò avvenga ci sono interazioni complesse che si verificano tra le piante (e gli animali) e ogni essere vivente ha uno scopo importante nel processo. Quando queste relazioni di cooperazione sono promosse correttamente dall’agricoltore, l’azienda agricola si sviluppa in un sistema forte, sano e vitale.

Per fare questo, l’agricoltore coltiva alcune piante che non producono reddito, ma che contribuiscono positivamente al sistema.Secondo Götsch dopo alcuni anni, il sistema diventa parzialmente autonomo e può fornire la propria irrigazione, il proprio fertilizzante, eliminare le piante indesiderate e resistere alle malattie. Ha solo bisogno di un’attenta gestione dell’agricoltore.

L’agricoltura che cambia i microclimi

Agua se planta”, l’acqua si pianta, sostiene Ernst Götsch, e lui l’acqua l’ha piantata per davvero nella Fazenda Olhos de Agua, nello Stato di Bahia in Brasile. Insediatosi in quella che veniva chiamata “Fugidos da Terra Seca” piantando alberi, coltivando e soprattutto osservando ciò che avveniva in natura, ha letteralmente trasformato, nel volgere di alcuni anni, non solo la vegetazione, ma anche il microclima della zona, in cui sono aumentate le precipitazioni.

I cambiamenti climatici in atto provocano, tra gli effetti, lunghi periodi siccitosi; l’aumento della capacità di fotosintesi determinata dall’elevata densità di impianto accresce la disponibilità idrica nel suolo e nel periodo medio-lungo modifica anche le condizioni microclimatiche, consentendo di coltivare anche senza l’apporto di acqua dall’esterno.

Trattandosi di un’attività a cielo aperto, in zone climatiche anche molto differenti tra loro, non esiste una ricetta valida ovunque, ma solamente principi generali da applicare a seconda delle condizioni ecologiche nelle quali si opera. Tutto ciò richiede una profonda conoscenza dell’areale e delle tecniche forestali, ma anche di abbandonare molte delle pratiche agricole abituali. Per questo è necessario, come per il concetto Cradle to Cradle, un cambiamento culturale che deve coinvolgere le istituzioni, dagli ordini professionali alle associazioni di categoria alle scuole e università di agraria, alle amministrazioni pubbliche a ogni livello.

L’agricoltura sintropica sarà in grado di nutrire tutti gli esseri umani del Pianeta? Questo è ancora presto per dirlo, ma oltre agli ottimi risultati ottenuti da Götsch in Brasile, ci sono esperienze in tutto il mondo che dimostrano l’efficacia e la circolarità dell’agricoltura sintropica. 

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