Circular Economy For Food Hub è un progetto di Living Lab digitale che condivide valori e conoscenza sui temi dell’economia circolare applicata al cibo. Nasce come centro di competenza transdisciplinare in grado di mappare e aggregare progetti di ricerca, offerte formative, best practice, notizie, approfondimenti e aggiornamenti. Insomma un punto di riferimento e di aggregazione per università, aziende, start up, enti di ricerca, poli di innovazione e istituzioni, che lavora per rendere il sistema agroalimentare più circolare.
Il progetto iniziale nasce nel 2019 dopo che Franco Fassio, professore associato dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, e Nadia Tecco, ricercatrice e consulente della valutazione della sostenibilità dei sistemi alimentari e della gestione delle risorse naturali pubblicano il libro Circular Economy for Food, un testo che ha poi ispirato la Fondazione Ellen MacArthur a occuparsi più vicino del tema.
Le 3 C della Circular Economy For Food
Circular Economy For Food Hub si fonda su tre “C”: capitale, ciclicità e coevoluzione. Il capitale naturale, connesso a quello culturale ed economico, parte da un atteggiamento rigenerativo nei confronti della natura. Salvaguardia della biodiversità, agroecologia, rigenerazione del suolo e falde acquifere sono tutte considerate dinamiche circolari.
Poi si ragione sulla ciclicità, ovvero sulla metabolizzazione di ogni eccedenza, dalla valorizzazione e la rinnovabilità del materiale di scarto fino al prodotto come servizio.
Infine il Circular Economy For Food Hubl si fa portavoce del concetto di co-evoluzione, una sorta di simbiosi industriale che coniuga la sostenibilità sociale con il business.
“Il Circular Economy For Food è un Living Lab che riunisce quelle realtà universitarie e aziendali che stanno mettendo in pratica un’economia circolare sul cibo – spiega a Circularity Franco Fassio – lo definisco un centro di competenze che funge sia da laboratorio che da hub, in cui oltre a far rete e promuovere valori si possa mostrare qualcosa di concreto”.
Per ora hanno aderito le 4 università piemontesi, tra cui il Politecnico di Torino, l’Università di Torino, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (UNISG), del Piemonte Orientale, alle quale si è aggiunta quella di Pavia.
I progetti circolari del Living Lab
Grazie all’attività del Living Lab sull’economia circolare per il cibo, sono nati numerosi momenti di networking di alto profilo con incontri con Ministri e numerose iniziative.
Center For Circular Economy in Coffee è la prima piattaforma pre competitiva globale che mira ad accelerare la transizione sostenibile nella filiera del caffè, valorizzando i propri principi, sostenendo l’innovazione e sviluppando le buone pratiche dell’economia circolare in questa industria a livello globale.
Uovo Circolare è un progetto che nasce dalla partecipazione di BEF Biosystem con l’UNISG di Pollenzo per studiare come si possa creare valore dai sottoprodotti alimentari, attraverso allevamento di larve destinate all’alimentazione di galline ovaiole e successiva produzione e commercializzazione di “uova “circolari” e prodotti derivati.
La Cantina del Futuro è un percorso itinerante di eventi per incontrare le cantine italiane e confrontarsi su come temi come innovazione tecnologica, soluzioni sostenibili, progetti di circolarità, misurazioni e certificazioni possano diventare un’opportunità di crescita e sviluppo per il vino italiano. Sviluppato in collaborazione con Schneider Electric, RINA, Wolf System e SIAD.
I progetto contro lo spreco alimentare
Nell’arco degli anni l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo ha svolto molte ricerche sullo spreco alimentare. Alcune si sono concentrate sul come valorizzare in chiave circolare delle eccedenze o dei sottoprodotti, altre sul quantificare il cibo sprecato in contesti specifici e suggerire buone pratiche per ridurlo
Un esempio è l’iniziativa RePoPP – Re-design Project of Organic waste in Porta Palazzo market, nata nel 2016 in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) che ha contato sulla collaborazione dell’Associazione Eco dalle Città e gli Ecomori, volontari richiedenti asilo. L’obiettivo era recuperare le eccedenze alimentari presso i banchi degli ambulanti del mercato di Porta Palazzo, il più grande mercato europeo all’aperto.
Dal novembre 2016 sono stati recuperati oltre 315.000 kg di cibo, il che ha consentito un risparmio stimato di circa 1.200 tonnellate di CO2 equivalente, secondo le tabelle FAO sull’impatto dello spreco alimentare. La raccolta differenziata nei mercati è aumentata significativamente, passando dal 40% al 80% a Porta Palazzo e dal 55% al 66% negli altri mercati.
Il progetto, che oltre ad impattare sulla raccolta delle derrate alimentari, sull’aumento della differenziata e l’accesso al cibo ai più bisognosi, lavora sull’integrazione e l’innovazione sociale, ha vinto nel 2018 la menzione speciale del premio internazionale del Milan Pact Award per la categoria “food waste”.