Nel contesto della transizione ecologica accelerata dal Green Deal europeo, le imprese si trovano ad affrontare un cambiamento profondo nei modelli operativi e decisionali. La Tassonomia europea si configura come uno strumento tecnico-strategico per distinguere le attività economiche realmente sostenibili, diventando un punto di riferimento per investitori, istituzioni finanziarie e stakeholder aziendali. Comprendere il suo funzionamento e gli obblighi che comporta è ormai una priorità per ogni organizzazione che voglia posizionarsi da protagonista nella green transition.
Questo white paper, realizzato da Circularity, guida le imprese nell’interpretazione e nell’applicazione della Tassonomia UE. Attraverso un approccio operativo e concreto, analizza il quadro normativo, illustra la struttura tecnica del sistema di classificazione e fornisce indicazioni pratiche per identificare, valutare e rendicontare le attività eleggibili e allineate. Il documento approfondisce inoltre i vantaggi competitivi che derivano dall’allineamento: maggiore trasparenza, accesso alla finanza sostenibile, miglior reputazione sul mercato e conformità alla CSRD.
Una risorsa pensata per trasformare un adempimento normativo in una leva di valore, costruendo un modello di business più resiliente, responsabile e proiettato verso il futuro.
IL CONTESTO NORMATIVO
Dalla finanza sostenibile alla rendicontazione obbligatoria
Negli ultimi anni, la sostenibilità è passata da elemento opzionale a vero e proprio pilastro strategico per le imprese. Non si tratta più soltanto di proteggere la reputazione o rispondere a pressioni etiche: oggi i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) condizionano l’accesso ai mercati finanziari, alle supply chain internazionali e persino alla fiducia del consumatore.
Secondo un recente studio di McKinsey (2024), oltre il 60% degli investitori istituzionali ritiene che le performance ESG siano decisive nei processi di valutazione delle aziende. Al tempo stesso, l’84% dei consumatori europei preferisce acquistare da brand che dimostrano un impegno autentico verso la sostenibilità.
L’Unione Europea ha avviato un cambiamento senza precedenti nelle regole del gioco economico. A partire dal Green Deal (2019), è emersa una strategia integrata che rende vincolante la transizione ecologica per imprese, investitori e pubbliche amministrazioni. Quello che un tempo era “soft law” (linee guida volontarie) è oggi diventato “hard law”: obblighi stringenti, standardizzati e verificabili.
Oltre alla Tassonomia, il nuovo pacchetto normativo europeo sulla sostenibilità include:
- la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), che impone dal 2024 l’obbligo di rendicontazione ESG standardizzata per migliaia di aziende in Europa;
- la SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation), che vincola fondi e investitori a rendere trasparente la “quota green” dei propri portafogli;
- gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), i nuovi standard tecnici approvati da EFRAG per strutturare i bilanci di sostenibilità.
Proprio per evitare fenomeni di greenwashing e garantire trasparenza agli operatori economici e finanziari, l’Unione Europea ha introdotto la Tassonomia: un sistema tecnico di classificazione che definisce cosa può essere considerato realmente sostenibile.
In sostanza, la Tassonomia “è uno strumento di valutazione che consente alle imprese di classificare le proprie attività secondo criteri ambientali verificabili, rappresentando un linguaggio comune che permette a investitori, banche e aziende di dialogare con coerenza in tema di sostenibilità. Ed è anche un requisito di rendicontazione, in quanto, dal 2024, le imprese soggette alla CSRD devono dichiarare quale percentuale del proprio fatturato, CapEx e OpEx risulta “tassonomicamente allineata”.”
La Tassonomia si basa su quattro pilastri fondamentali:
- Idoneità dell’attività (attività eleggibile)
- Contributo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali
- Assenza di impatti negativi sugli altri obiettivi (principio DNSH)
- Rispetto delle garanzie minime sociali e di governance.
Si tratta quindi di una vera e propria “infrastruttura tecnica” della transizione verde. Aderirvi non significa solo rispettare un obbligo: significa posizionarsi con credibilità in un’economia dove i capitali stanno migrando sempre più verso attività ad impatto positivo.
COS’È LA TASSONOMIA EUROPEA?
Definizione, obiettivi e meccanismi operativi
La transizione verso un’economia climaticamente sostenibile è diventata un pilastro delle politiche europee e globali. A partire dall’Accordo di Parigi del 2015, l’Unione Europea ha costruito un quadro nLa Tassonomia Europea rappresenta il primo tentativo normativo globale di costruire un linguaggio tecnico univoco sulla sostenibilità ambientale delle attività economiche. Nasce per fare chiarezza: quali attività sono davvero “green”? Quali criteri oggettivi permettono di valutarle?
Se fino a pochi anni fa bastava usare il termine sostenibilità in modo generico, oggi – con l’entrata in vigore del Regolamento UE 2020/852 – le imprese sono chiamate a fornire evidenze puntuali, verificabili e coerenti rispetto a una griglia normativa stringente.
Per rispondere a questa esigenza di trasparenza e comparabilità, l’Unione Europea ha introdotto la Tassonomia per le attività sostenibili: un sistema di classificazione tecnico-normativa che definisce, attraverso criteri scientifici rigorosi, quali attività economiche possono essere considerate ambientalmente sostenibili.
La Tassonomia stabilisce un elenco di settori, codici NACE e condizioni dettagliate per valutare se – e in quale misura – un’attività contribuisce agli obiettivi ambientali europei, fornendo così una base oggettiva per orientare decisioni di investimento, strategia aziendale e rendicontazione. Per essere considerata sostenibile secondo la Tassonomia, un’attività deve:
- contribuire in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali europei;
- non arrecare danno significativo agli altri obiettivi (principio Do No Significant Harm, DNSH);
- rispettare le garanzie minime sociali e di governance (es. diritti dei lavoratori, diritti umani, anticorruzione).
In questo quadro, la sostenibilità non è più un concetto astratto, ma si declina in sei obiettivi ambientali prioritari, che rappresentano il nucleo della Tassonomia UE:

Dal punto di vista operativo, la Tassonomia richiede che le aziende dichiarino annualmente:
- la % di fatturato generato da attività allineate (Revenue Alignment),
- la % di spese in conto capitale (CapEx) destinate ad attività allineate,
- la % di spese operative (OpEx) associate ad attività allineate.
Questi indicatori sono già richiesti obbligatoriamente, a partire dal 2024, per le imprese che ricadono nel perimetro della CSRD, e sono sempre più utilizzati anche da banche e fondi per valutare la qualità ESG delle aziende clienti.
Chi è obbligato e chi ne può beneficiare?
Attualmente, l’obbligo di reporting sulla Tassonomia si applica a:
- imprese soggette alla CSRD (oltre 50.000 in Europa dal 2026)
- operatori finanziari soggetti alla SFDR
- imprese che intendono accedere a strumenti di finanza sostenibile (green bond, fondi europei, ecc.).
TASSONOMIA & REPORTING
Come la tassonomia UE si integra nella catena della rendicontazione aziendale
NLa Tassonomia non è un elemento isolato: è parte integrante del più ampio ecosistema europeo di rendicontazione sulla sostenibilità. Con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), la Tassonomia si configura come uno dei pilastri fondamentali per la disclosure ESG e per la coerenza dei dati comunicati alle autorità, agli investitori e al mercato.
Dal 2024 (per le grandi imprese quotate) e progressivamente fino al 2028, le imprese europee saranno tenute a redigere un bilancio di sostenibilità conforme alla CSRD, allineato agli standard ESRS. In questo contesto, la rendicontazione dei KPI richiesti dalla Tassonomia è espressamente prevista:
- nel modulo ESRS E1 – “Climate Change”, che richiede coerenza tra disclosure ambientale e Tassonomia;
- nella sezione dedicata alla “Disclosure obbligatoria degli investimenti e attività tassonomiche” (allegato I CSRD).
Le imprese dovranno pertanto integrare i dati tassonomici — % di ricavi, CapEx e OpEx allineati — all’interno del proprio bilancio di sostenibilità, insieme a una spiegazione tecnica dei criteri adottati per determinarli.
Secondo l’ESG Data Strategy Report della Commissione Europea (2023), oltre il 70% degli investitori istituzionali considera “fondamentale” la coerenza tra i dati tassonomici e gli altri indicatori ESG forniti dall’azienda.
La Tassonomia agisce da “cerniera” tra:
- la misurazione interna di performance ambientali (es. analisi impatto attività produttive);
- la disclosure esterna verso stakeholder regolatori e finanziari;
- l’accesso a capitali e strumenti agevolati (green bond, PNRR, fondi ESG).
L’adozione di un sistema solido di raccolta e verifica dei dati tassonomici consente alle imprese di anticipare i rischi regolatori, rispondere alle aspettative del mercato e posizionarsi come attori credibili nella transizione green.
La qualità dei dati tassonomici comunicati in bilancio ha un impatto diretto su:
- le valutazioni ESG di rating agencies e data provider (es. MSCI, Sustainalytics);
- le scelte di investimento da parte di fondi e asset manager (art. 8 e 9 SFDR);
- le condizioni di accesso a strumenti bancari e assicurativi ESG-linked (come prestiti o polizze con rating di sostenibilità).
La raccolta dei dati tassonomici richiede una forte evoluzione nei sistemi informativi aziendali: ERP, database ambientali, software di reportistica devono essere integrati in una logica di ESG data governance. La Commissione Europea ha avviato il progetto ESAP (European Single Access Point), che dal 2027 fornirà una piattaforma unica per la raccolta e diffusione di dati finanziari e di sostenibilità delle imprese europee. I dati tassonomici saranno una delle principali componenti di questo sistema.
Per raccogliere e rendicontare correttamente i KPI tassonomici, le imprese devono:
- mappare le attività per codice NACE
- raccogliere dati tecnici, ambientali e finanziari per ciascuna attività,
- verificare la conformità ai criteri DNSH e sociali,
- predisporre note metodologiche di accompagnamento,
- integrare i dati nei software di reporting ESG (es. piattaforme CSRD-ready).
PERCHÉ CONVIENE ALLINEARSI?
Vantaggi concreti per le imprese
L’allineamento alla Tassonomia europea non è soltanto un adempimento normativo: è una leva strategica sempre più centrale per la competitività, la trasparenza e la resilienza aziendale. Per le imprese che sanno cogliere l’opportunità, la conformità alla Tassonomia si traduce in vantaggi reali e misurabili, che si estendono ben oltre la compliance.
1. Accesso facilitato a capitali e finanza agevolata
I capitali si stanno rapidamente spostando verso investimenti sostenibili: secondo l’European Fund and Asset Management Association (EFAMA), oltre il 45% degli asset gestiti in Europa a fine 2023 è stato classificato come “sostenibile” ai sensi del Regolamento SFDR (art. 8 o 9).
Le attività allineate alla Tassonomia rappresentano un indicatore di qualità per banche, fondi di investimento, e assicurazioni:
- consentono l’accesso a green bond, sustainability-linked loan e altri strumenti finanziari ESG;
- sono premiate da tassi agevolati, migliori condizioni di garanzia e rating creditizi più favorevoli;
- aumentano la probabilità di ottenere finanziamenti pubblici e fondi europei (PNRR, InvestEU, Horizon Europe).
Secondo uno studio EIB (2023), le imprese che integrano la Tassonomia UE nei propri bilanci hanno una probabilità doppia di accedere a fondi ESG europei rispetto a quelle non conformi.
2. Maggiore attrattività per investitori, partner e stakeholder
In un contesto sempre più esigente in termini di responsabilità ambientale e sociale, l’allineamento alla Tassonomia rappresenta un segnale di solidità e trasparenza. Per gli stakeholder finanziari, commerciali e istituzionali, significa:
- misurabilità e verificabilità dell’impegno ambientale;
- riduzione del rischio reputazionale e normativo;
- garanzia di operare con attori credibili nella transizione green.
Le aziende che dichiarano quote di attività allineate sono percepite come più affidabili, proattive e pronte ad affrontare le sfide del mercato regolato.
3. Reputazione e posizionamento di marca
Secondo una ricerca Ipsos – Centromarca (2023), il 74% degli italiani considera “molto importante” che un’azienda dimostri concretamente l’impatto ambientale delle proprie attività. Per questo, incorporare la Tassonomia nelle strategie aziendali consente di rafforzare la propria identità ESG e costruire un posizionamento distintivo verso:
- i clienti B2B, che richiedono sempre più spesso evidenze ESG certificate dai fornitori;
- i consumatori finali, sensibili a tematiche ambientali, che premiano le imprese trasparenti;
- i talenti, che cercano aziende coerenti nei valori di sostenibilità e inclusione.
Secondo una ricerca Ipsos – Centromarca (2023), il 74% degli italiani considera “molto importante” che un’azienda dimostri concretamente l’impatto ambientale delle proprie attività.
4. Compliance integrata e riduzione del rischio regolatorio
La Tassonomia non sostituisce la CSRD, ma la rafforza: integrare le informazioni tassonomiche nel reporting aziendale significa:
- anticipare l’evoluzione normativa europea e ridurre i rischi di non conformità;
- evitare sanzioni, rilievi da parte delle autorità di vigilanza o audit negativi;
- sviluppare sistemi interni di governance e raccolta dati più solidi e tracciabili.
Il processo di allineamento, se ben strutturato, consente inoltre di affrontare con maggiore efficacia le richieste di rating ESG, audit di sostenibilità e due diligence da parte di investitori e partner.
5- Un investimento per il futuro: efficienza e innovazione
Il percorso di allineamento stimola una profonda revisione dei modelli operativi e industriali. In questo modo, la Tassonomia non solo migliora l’impatto ambientale, ma genera anche benefici economici e operativi di lungo periodo:
- favorendo l’adozione di tecnologie low-carbon e modelli circolari;
- promuovendo l’efficienza nell’uso delle risorse e la riduzione degli sprechi;
- spingendo verso l’innovazione sostenibile e la differenziazione competitiva.
Circularity ha sviluppato un metodo proprietario per accompagnare le imprese in questo percorso, combinando strumenti digitali, supporto consulenziale specialistico e personalizzazione in base al settore, alla maturità ESG e agli obiettivi strategici.
Il servizio è modulare e adattabile alle specificità settoriali e dimensionali dell’impresa, suddiviso in 4 fasi principali:
Mappatura delle attività aziendali secondo la classificazione NACE, identificazione delle attività potenzialmente eleggibili ai sensi della Tassonomia Europea.
Analisi delle attività eleggibili per verificare il rispetto dei tre criteri fondamentali: Contributo sostanziale a uno dei 6 obiettivi ambientali, Assenza di danno significativo (DNSH) agli altri obiettivi, Rispetto delle garanzie minime sociali (norme OCSE, ONU, ILO).
Misurazione della percentuale di fatturato, investimenti (CapEx) e costi operativi (OpEx) associabili ad attività allineate e predisposizione della reportistica quantitativa e qualitativa richiesta.
Redazione di sezioni dedicate al report di sostenibilità o alla relazione sulla gestione e creazione di materiali grafici di sintesi per comunicare i risultati a tutti gli stakeholder.
L’allineamento alla Tassonomia UE non è più un esercizio di compliance, ma una leva di trasformazione strategica per le imprese che vogliono consolidare il proprio posizionamento in un’economia sostenibile.
Grazie a un approccio tecnico-verificabile, la Tassonomia consente di qualificare le attività aziendali con rigore, rendendo credibili le dichiarazioni di sostenibilità di fronte a investitori, istituzioni e clienti. Circularity offre un percorso integrato e personalizzato per accompagnare le aziende in tutte le fasi – dall’analisi delle attività al calcolo dei KPI fino al reporting CSRD– trasformando un obbligo normativo in un’opportunità concreta di crescita: accesso a finanza agevolata, reputazione, efficienza operativa, innovazione e resilienza.
Vuoi sapere come la tua azienda può valutare il proprio allineamento alla tassonomia? Contattaci per un check di pre-valutazione o un piano di allineamento completo.
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