Un antidoto al pensiero a breve termine
di Roman Krznaric
Che cosa significa essere un buon antenato? Perché preferiamo vivere pensando a breve termine e in che modo questo influirà sulla qualità della vita delle generazioni future?
Ne parla Roman Krznaric – uno dei più importanti filosofi britannici del nostro tempo, secondo il The Observer – nel suo ultimo libro Come essere un buon antenato. Un antidoto al pensiero e breve termine, pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente. Tradotto in otto lingue (spagnolo, giapponese, cinese, olandese, russo, portoghese, norvegese e svedese) e prossimamente in altre tre (coreano, arabo e tedesco), questo libro è uno dei saggi di filosofia del pensiero più illuminanti degli ultimi anni. Come spiega Krznaric, non siamo più abituati ad agire pensando alle conseguenze delle nostre azioni fra cinquanta, cento o duecento anni.
Pensiamo al futuro come a uno spazio in cui riversare preoccupazioni e problematiche di cui non ci occuperemo, come il cambiamento climatico, l’inquinamento, le crisi ambientali ed economiche e tutte le disuguaglianze sociali che ne deriveranno. Lasciando, di fatto, una gravosa eredità a chi
verrà dopo di noi.
Cambiare tattica però è possibile. Come scrive l’autore, possiamo reimparare a pensare a lungo termine – per il bene dei figli dei nostri figli – e diventare antenati migliori di quello che siamo al momento.
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