L’ecodesign include misure come l’alleggerimento degli imballaggi, l’eliminazione di inchiostri e metalli pesanti e l’utilizzo di materiali riciclati, comportando un risparmio per le aziende e un beneficio ambientale netto.
L’ecodesign non è solo fonte di vantaggi economici per le imprese, ma è anche all’origine della catena del riciclo e permette di ridurre al minimo i consumi, le emissioni e i rifiuti. L’ecodesign è la pietra angolare dell’economia circolare; rendere gli imballaggi sostenibili e più riciclabili e introdurre materiali rigenerati è ciò che chiude il ciclo di produzione.
È quindi essenziale lavorare sulla prevenzione prima che i rifiuti vengano generati. Questo è l’unico modo per implementare un modello di sviluppo sostenibile basato sull’economia circolare. In questo modo saremo più efficienti e proteggeremo meglio le nostre risorse naturali.
CON L’ECODESIGN UN NUOVO MODELLO DI PROGETTAZIONE, PRODUZIONE E CONSUMO È POSSIBILE.
L’ecodesign è uno dei principali strumenti per generare prodotti e servizi di qualità, rispettosi dell’ambiente e socialmente responsabili. L’ecodesign deve tenere conto degli elementi fondamentali che rendono un prodotto commerciabile, dall’aspetto o dall’estetica alla funzione, ma, a differenza dell’ormai superata economia lineare, deve valutare anche tutte le fasi della sua catena di produzione e distribuzione, oltre agli aspetti economici e commerciali.
Ma per parlare di Ecodesign come modello completo di sviluppo del prodotto, dobbiamo coinvolgere altri concetti che tengano conto delle sue ripercussioni ambientali e sociali.
Un concetto standardizzato
I concetti di ecodesign sono stati stabiliti a livello internazionale nel 2002 con la pubblicazione dello standard ISO/TR 14062. Questo standard specifica che l’ecodesign mira a “integrare gli aspetti ambientali nella progettazione e nello sviluppo dei prodotti”.
Nel 2009, anche l’Unione Europea ha definito il concetto in una direttiva dedicata: “l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione di un prodotto al fine di migliorarne le prestazioni ambientali durante l’intero ciclo di vita”.
MA COSA RENDE UN DESIGN ECOLOGICO?
Nella progettazione di un prodotto o di un servizio, iniziamo a definirne le caratteristiche e i processi: la composizione, le materie prime da utilizzare, il modo in cui sarà fabbricato, il modo in cui sarà trasportato e il modo in cui sarà commercializzato. Ma pensiamo anche alla sua utilità e funzionalità, alla sua durata e a come gestirne la vita utile, soprattutto nella fase finale del ciclo. La scomposizione del ciclo di vita di un prodotto può essere studiata nelle sue diverse fasi. Come sviluppato da Silvia Barbero e Brunella Cozzo nel loro libro Ecodesign, ecco alcuni criteri per l’ecodesign:
- Riduzione del materiale
Progettare secondo una logica di riduzione dei materiali significa realizzare un prodotto con quantità ottimizzate di materiali ed energie.
La riduzione dei materiali presenta un doppio vantaggio: permette di proteggere le risorse e riduce le emissioni nell’ambiente, per cui è importante tenerne conto. - Progettazione per smontaggio
Quando si progetta, bisogna anche pensare al fatto che un giorno, tanto più lontano quanto meglio, il prodotto sarà riciclato, e per questo dovrà essere precedentemente smontato. È quindi fondamentale evitare forme e sistemi che possano ritardare nel tempo le procedure di disassemblaggio, nonché rendere riconoscibili i materiali dei diversi componenti in modo che siano facilmente identificabili e riutilizzabili o riciclabili. - Monomaterialità o materiali “bio
Progettare con un unico materiale semplifica sia il processo di produzione che il riciclo a fine vita. Tuttavia, date le esigenze estetiche di oggi, è una grande sfida per il designer.
L’ecodesign tende anche a favorire l’uso di materiali “bio”, che possono essere naturali o derivati da prodotti naturali. - Durata
Un oggetto è tanto più ecologico quanto più ha una vita utile, perché un oggetto ancora in uso non deve essere sostituito. Per questo motivo l’uso di forme e materiali durevoli è un principio fondamentale dell’eco-design. - Multifunzionalità, riutilizzo e riciclo.
Questi tre concetti sono simili ma non uguali.
– Un prodotto multifunzionale è un prodotto che senza alcuna modifica può essere utile per diverse funzioni, il che moltiplica le sue possibilità di utilizzo e riduce la probabilità di finire nella spazzatura.
– Un prodotto riutilizzabile è un prodotto che può essere reso nuovamente utile attraverso modifiche formali o strutturali.
– Un prodotto riciclabile dipende dai materiali con cui è realizzato, perché sono questi a prolungarne la vita utile. - Riduzione dimensionale
Un eco-design è progettato sulla base dei seguenti presupposti: compattezza, riduzione e limitazione dei consumi durante il trasporto. Una proiezione intelligente delle dimensioni consente di risparmiare materiale e consumi durante il viaggio, poiché maggiore è il numero di prodotti inclusi in ogni viaggio, minore è l’impatto ambientale delle emissioni di CO2. - Progettazione dei servizi
Quando possiamo dire che un oggetto può essere sostituito da un servizio, parliamo di “service design”. L’obiettivo è che l’uso del bene nasca dalla necessità di compiere un’azione e non dal desiderio di possedere l’oggetto stesso. Questa formula sensibilizza l’utente, che utilizzerà il servizio in modo consapevole e sostenibile, solo quando necessario. - Uso della tecnologia
L’uso di nuove tecnologie può migliorare l’efficienza dei prodotti. Pertanto, le soluzioni progettuali che mirano alla sostenibilità ecologica devono essere creative e tecnologicamente all’avanguardia. - Riduzione delle emissioni
Non solo le misure citate sono efficaci per ridurre le emissioni, ma esiste anche quello che viene chiamato “design sistemico”, basato sull’idea che sia necessario creare nuove forme di produzione in cui i cicli industriali siano aperti e interconnessi, in modo da generare flussi di materia ed energia. In questo modo, tutto potrebbe avere un utilizzo e il sistema sarebbe più stabile a lungo termine. - Pubblicità ecologica
Un buon modo per diffondere il messaggio di sostenibilità è quello di introdurlo direttamente nei prodotti, integrandolo come parte del design.
In conclusione?
L’ecodesign è una metodologia che tiene conto di criteri ambientali nel processo di sviluppo di prodotti, processi e/o servizi, a partire dalla fase di progettazione. Questi criteri sono considerati allo stesso livello di altri relativi a qualità, legislazione, costi o durata. La loro applicazione implica che gli aspetti ambientali diventino variabili intrinseche al processo. Di conseguenza, i prodotti eco-progettati sono più innovativi e hanno migliori prestazioni ambientali, oltre a soddisfare tutti gli altri requisiti tecnici, economici, normativi e operativi.
In fin dei conti, l’importante è che tutti noi, designer e consumatori, ci rendiamo conto che etica, sostenibilità ed estetica possono andare di pari passo.
Vale la pena provare.