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Gas serra, Ue assegna le quote ai settori non Ets

di Alessandro Geremei

Data 11/01/2021
Tipo Aggiornamento normativo

Le assegnazioni stabilite dall’Esecutivo Ue tramite la decisione 2020/2126/Ue riguardano le emissioni di gas serra delle categorie di fonti Ipcc “energia”, “processi industriali e uso dei prodotti”, “agricoltura” e “rifiuti”, escluse le emissioni di gas a effetto serra risultanti dalle attività di cui all’allegato I della direttiva Ets 2003/87/Ce.

L’Italia, che nel 2005 (anno utilizzato quale parametro di riferimento ai fini della quantificazione dell’obiettivo di ridurre le emissioni dell’intera Unione europea del 30% entro il 2030) ha prodotto oltre 343 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, si è vista riconoscere un valore di emissioni annuale che, dalle circa 273 milioni di tonnellate di CO2 equivalente previste per l’anno 2021, scenderà progressivamente fino alle poco più di 230 milioni di tonnellate di CO2 equivalente assegnate per il 2030. Il nostro Paese potrà così rispettare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni stabilito dalla decisione 2018/842/Ue (-33%).


Documenti di riferimento:
Decisione Commissione Ue 2020/2126/Ue
Assegnazioni annuali di emissioni di gas ad effetto serra degli Stati membri per il periodo 2021-2030 – Attuazione regolamento 2018/842/Ue

Regolamento Parlamento europeo e Consiglio Ue 2018/842/Ue
Emission trading system (Ets) – Direttiva 2003/87/Ce – Riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 per i settori non Ets quali “energia”, “processi industriali e uso dei prodotti”, “agricoltura” e “rifiuti” – Modifica regolamento 525/2013/Ue

Regolamento Parlamento e Consiglio Ue 525/2013/Ue
Monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra – Abrogazione regolamento 280/2004/Ce


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