L’iniziativa è nata grazie ad una collaborazione tra la Società Gestione Mercato di Genova (SGM) e l’Ascom Confcommercio. La SGM ha fornito le materie prime per poter realizzare il progetto, mentre a coordinare gli studi tecnologici sono stati gli studiosi del centro di ricerca Smart Materials dell’ilt.
Per arrivare a questo risultato, i ricercatori hanno sviluppato diversi processi per arrivare alla bioplastica e alla realizzazione di questo packaging ecosostenibile partendo dalla conversione diretta dei carciofi con un processo acquoso. Hanno effettuato poi una preparazione di compositi derivati completamente da fonti sostenibili, termoplastici e termoformabili.
Un progetto di economia circolare a tutti gli effetti in quanto da una parte è possibile prevenire lo smaltimento dei rifiuti vegetali, dall’altra si riesce a recuperare materia prima direttamente dal rifiuto organico riducendo in modo significativo l’utilizzo di plastica come imballaggio. Lo scarto derivato direttamente dal mercato ortofrutticolo viene trasformato nel luogo di origine e viene poi biodegradato viene destrutturato dall’azione di batteri e altri microorganismi. Da qui è possibile derivare delle sostanze utili alla produzione di bio-plastiche e impiegato nella produzione di packaging bio-degradabile.
In Europa si producono 25,8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, di cui il 31% finisce in discarica, un dato allarmante per cui la Commissione europea, nel rapporto ‘A European Strategy for Plastics in a Circular Economy’, spiega l’importanza nell’avviare progetti innovativi per la produzione di bio-plastiche ecosostenibili e per la realizzazione dell’impiantistica necessaria al loro trattamento.
Per continuare a lavorare in questa direzione bisogna concretamente trasformare questo progetto in una realtà concreta. Ciò che vorrebbe fare l’Iit è quello di avviare una serie di contratti con potenziali ed interessanti investitori, intenzionati ad investire in questo progetto anche sotto forma di Start Up.