Il Mase ha avviato i lavori per rendere “più flessibili” gli utilizzi End of waste della gomma riciclata e ha stabilito un obbligo di presenza di materiale riciclato da Pfu nei Criteri ambientali minimi, in via di definizione, per gli appalti stradali.
A renderlo noto è stato lo stesso Dicastero durante l’incontro “Il futuro dell’economia del Paese: circolare, come uno pneumatico fuori uso – Nuove prospettive per la filiera dei Pfu, strategica per gli obiettivi nazionali e globali di sostenibilità” promosso da Unirigom — aderente ad Assoambiente — ed Ecopneus, tenutosi a Roma il 23 maggio 2023.
La revisione dei nuovi usi che saranno autorizzati ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, secondo l’auspicio del Mite, dovrebbe in parte sostituire il divieto di utilizzo negli intasi sportivi che, stando a quanto previsto dalla proposta di restrizione presentata dalla Commissione europea il 26 aprile 2023 (e ora al vaglio delle altre istituzioni Ue), dovrebbe scattare decorsi 8 anni dall’entrata in vigore della nuova disciplina (la tecnologia, stando ai dati Ecopneus, attualmente assorbe circa il 40% del granulo di gomma riciclata prodotta in Italia).
I requisiti minimi obbligatori per la presenza di materiali derivanti dal riciclo dei Pfu nelle miscele bituminose, sempre secondo quanto reso noto dal MinAmbiente, saranno introdotti nei Cam relativi al servizio di progettazione ed esecuzione dei lavori di costruzione, manutenzione e adeguamento delle infrastrutture stradali (strade), di prossima definizione ai sensi di quanto stabilito dal decreto direttoriale 31 marzo 2023.