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LA SOSTENIBILITÀ IN PRATICA – AVANZATO

Livello del percorso INTENSIVE
Durata 18h
Costo 899 €
la sostenibilità in pratica - CORSO AVANZATO
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Descrizione

LA SOSTENIBILITÀ IN AZIENDA - CORSO AVANZATO

Il corso “La sostenibilità in Pratica – Avanzato”, spiega tutti gli strumenti concreti che un’azienda o un esperto sulle tematiche ESG, può utilizzare per dimostrare il reale impegno nell’introdurre la sostenibilità nella propria strategia di sviluppo.

Nel corso si affrontano nel dettaglio i temi più centrali da conoscere quando si parla di sostenibilità, come la gestione sostenibile della catena di fornitura, la rendicontazione delle performance ESG, la misurazione e gli standard di riferimento, l’aggiornamento della normativa, i bilanci di sostenibilità e la DNF e le certificazioni di prodotto o processo.

  • Il corso è articolato in 9 moduli videoregistrati e fruibili in streaming sulla Circularity Platform.
  • L’intero corso o i singoli moduli possono essere acquistati tramite carta di credito o bonifico e seguiti in streaming sulla nostra piattaforma.
  • Una volta acquistati hanno validità di 100 giorni.
  • Al temine di ogni modulo è possibile eseguire un quiz per testare il livello di apprendimento
  • Al termine del corso verrà erogato un attestato di partecipazione nominale.
  • Il prezzo del corso è da intendersi iva inclusa.

Argomenti per questo corso

  • play_circle 1/9 LO SVILUPPO SOSTENIBILE schedule2:00:00
  • play_circle 2/9 L'AGENDA 2030 E GLI SDG'S schedule2:00:00
  • play_circle 3/9 NORMATIVA E SOSTENIBILITÀ schedule2:00:00
  • play_circle 4/9 LA SOSTENIBILITÀ IN AZIENDA schedule2:00:00
  • play_circle 5/9 LA CATENA DI FORNITURA schedule2:00:00
  • play_circle 6/9 LA RENDICONTAZIONE SOSTENIBILE schedule2:00:00
  • play_circle 7/9 IL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ schedule2:00:00
  • play_circle 8/9 LE CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITÀ schedule2:00:00
  • play_circle 9/9 LAVORARE NELLA SOSTENIBILITÀ schedule2:00:00

Al termine del corso, i partecipanti saranno in grado di:

  • Comprendere l’evoluzione del concetto di sostenibilità, le 5 P, l’Agenda 2030;
  • Approfondire la normativa, gli incentivi e gli obblighi in materia ESG;
  • Identificare le opportunità di utilizzo di strumenti di raccolta dati;
  • Utilizzare la metodologia più efficace per rendicontare le performance di sostenibilità di un’azienda;

I CONTENUTI DEL CORSO: “LA SOSTENIBILITÀ IN PRATICA” – AVANZATO

Modulo 1 – “LO SVILUPPO SOSTENIBILE”

Lo Sviluppo Sostenibile è diventato prioritario in tutte le strategie di crescita di aziende e governi. Conoscere quali sono gli strumenti, le norme, le strategie politiche europee e nazionali sono i primi passi fondamentali per introdurre la sostenibilità in azienda.

1.1 L’attuale scenario globale
La nostra civiltà sta iniziando a fare i conti con l’eccessivo impatto che abbiamo causato sul pianeta, sull’economia e sulla società. Dobbiamo rivedere i nostri modelli di crescita e iniziare a basarci sullo sviluppo sostenibile.

1.2 Origini e storia dello sviluppo sostenibile
Dalla rivoluzione industriale la relazione uomo-natura ha causato sempre più danni e disastri ambientali, facendo emergere la necessità di un cambio di rotta. Dagli anni 60 è iniziato il percorso di definizione dello sviluppo sostenibile fino alla pubblicazione dell’Agenda 2030.

1.3 I messaggi di un futuro insostenibile
L’attuale società e il suo modello economico, sta portando il nostro pianeta al collasso, non permettendo uno sviluppo sostenibile per le generazioni futuri. Ci sono una serie di fattori interconnessi, che necessitano di un continuo monitoraggio e miglioramento per capire che siamo arrivati al momento di un necessario cambiamento.​

1.4 La teoria della Sostenibilità: triplice aspetto (sociale, ambientale, economico)
Lo sviluppo sostenibile ha come obiettivo principale quello di fronteggiare i grandi problemi della nostra società, da quelli ambientali del nostro pianeta, allo sviluppo economico di paesi più arretrati fino agli aspetti sociali che legano le persone.

Modulo 2 – “L’AGENDA 2030 E GLI SDG’s”

L’agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e i suoi 17 Obiettivi (SDGs), sono uno strumento fondamentale per misurare, monitorare e implementare la sostenibilità all’interno di strategie aziendali.

2.1 La struttura dell’Agenda 2030
L’Agenda ONU 2030 è un forte strumento per non “dimenticarsi” di tutti i diversi obiettivi di sostenibilità che devono essere raggiunti dalle imprese, dai governi e dai singoli cittadini entro il 2030. Le sue caratteristiche di Universalità e Interdipendenza permettono di rispettare i diversi obiettivi sociali, ambientali ed economici della nostra società.

2.2 Gli obiettivi ENVIRONMENT – PLANET
In questo episodio si approfondiscono i principali obiettivi legati a come le nostre attività antropiche devono rispettare il nostro pianeta e tutta la biodiversità che lo contraddistingue. Si capisce quali sono gli elementi da tenere in considerazione per ridurre il più possibile il nostro impatto e non privare le generazioni future di avere le nostre stesse opportunità di sviluppo.

2.3 Gli obiettivi SOCIAL – PEOPLE-PEACE-PARTNERSHIP
Approfondimento di quali sono gli obiettivi legati all’aspetto sociale della sostenibilità, come possono essere interpretati nelle aziende e quale contributo può essere dato dalle realtà profit e dal mondo del terzo settore.

2.4 Gli obiettivi GOVERNANCE – PROSPERITY
Lo sviluppo sostenibile sostiene anche una prosperità economica ed equa per tutti gli individui e soggetti pubblici e privati. Le attività industriali, le città, il lavoro in generale deve inserire la sostenibilità nei loro fondamenti per permettere un aumento del benessere economico.

Modulo 3 – “Normativa e Sostenibilità”

Il contesto politico è in continua evoluzione e la sostenibilità diventa un driver importante per le strategie di sviluppo dell’Europa e dei suoi Paesi Membri. Conoscere quali sono le regole, la normativa e gli strumenti concreti che regolamento la sostenibilità, permette di anticipare le scelte e trovarsi pronti al cambiamento in atto.

3.1 L’Europa e la Sostenibilità
Panoramica europea e nazionale delle politiche di sostenibilità (Green Deal Europeo, Il percorso della sostenibilità, Strategie UE ecc.).

3.2 Transizione Ecologica
La Transizione Ecologica è il passaggio o la trasformazione da un sistema produttivo intensivo e non sostenibile dal punto di vista dell’impiego delle risorse, a un modello che invece ha nella sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, il proprio punto di forza.

3.3 Piano Nazionale/Regionale per lo Sviluppo Sostenibile
La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), adottata con Delibera CIPE 108 del 22 dicembre 2017, ha trasposto a livello interno i principi dell’Agenda 2030 e i suoi Sustainable Development Goals (SDGs) e rappresenta il quadro programmatico di riferimento per l’elaborazione, il monitoraggio e la valutazione integrata delle politiche che ad essa afferiscono. ​

3.4 PNRR
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), definisce il programma di riforme e investimenti dell’Italia per i successivi 4 anni, per utilizzare il Recovery Fund. Il piano dovrà essere allineato con le specifiche raccomandazioni di ogni singolo Paese, e dovrà rafforzare il potenziale di crescita prestando particolare attenzione alla transizione verde e digitale.

Modulo 4 – “LA Sostenibilità IN AZIENDA”

I temi ESG (Environmental – Social – Governance) sono essenziali per la competitività sul mercato. Oltre a implementarli è importante saperli comunicare correttamente senza incappare nel greenwashing.

4.1 L’introduzione dei principi ESG
Un’impresa, il mondo produttivo o comunque i sistemi economici in generale, possono usare lo strumento del disinvestimento o investimento come arma efficace per mobilitare il cambiamento sostenibile.​ I principi ESG (Economy – Social – Governance) sono lo strumento per introdurre lo Sviluppo Sostenibile nelle scelte del mondo produttivo.

4.2 Comunicazione e GreenWashing
È fondamentale ottenere CREDIBILITÀ integrando la sostenibilità nel business.​ La comunicazione assume così un ruolo cruciale nel creare fiducia e trasmettere la solidità del business scelto.​

4.3 Una filiera sostenibile
Per qualificare una filiera sostenibile e capire quali sono le caratteristiche di sostenibilità dei fornitori, si possono utilizzare alcuni strumenti chiave legati alla sostenibilità. Si possono avere una serie di informazioni da parte del fornitore per verificare il loro approccio alla a sostenibilità, utilizzando certificazioni, bilanci di sostenibilità, assessment di sostenibilità.

4.4 Esempi e casi studio di settore
Una serie di esempi di come alcune aziende hanno introdotto i principi dello Sviluppo Sostenibile all’interno delle loro strategie di sviluppo aziendale.

Modulo 5 – “LA CATENA DI FORNITURA”

I fornitori risultano attori strategici per il business aziendale, vengono scelti con cura a seconda delle priorità aziendali. ​Se tra le priorità o le nuove politiche aziendali rientrano le tematiche ESG, è fondamentale il coinvolgimento della catena di fornitura nella strategia d’azione.

5.1 I rischi ESG derivanti dalla catena di fornitura
Essendo i fornitori stakeholder strategici per raggiungere gli obiettivi aziendali, è fondamentale valutarne i rischi associati, esserne consapevoli e prepararsi ad eventuali criticità grazie ad un’analisi dei rischi (es ERM).​

5.2 Sviluppo di una strategia di gestione della catena di fornitura
Una volta stabilita la necessità di individuare i rischi dovuti alla catena di fornitura, va definita una strategia di valutazione dei fornitori, monitoraggio e successiva gestione. L’obiettivo è quello di identificare gli impatti e i rischi che possono essere generati dall’organizzazione e che possono interessare la stessa. Sarà quindi messa in atto una strategia ad hoc dall’azienda che andrà ad eseguirla, in base ai propri obiettivi aziendali. ​

5.3 Sistema di monitoraggio e valutazione delle performance della catena di fornitura
Quando un’azienda prende la scelta strategica di effettuare una valutazione ESG, parziale o completa, della catena di fornitura deve andare a definire le modalità per eseguirla.​ Può scegliere un approccio Parziale (valutazione di un singolo criterio scwlto dall’azienda) o Completo (Valutazione complessiva delle tematiche ESG).

5.4 Comunicazione e reporting
La comunicazione interna in un’azienda serve a diffondere i valori aziendali, i risultati raggiunti e gli obiettivi futuri. Una corretta comunicazione garantisce una maggiore efficienza, diminuisce la ripetitività delle comunicazioni e porta ad un maggiore coinvolgimento dei dipendenti verso i valori e gli obiettivi aziendali. ​

Modulo 6 – “LA RENDICONTAZIONE SOSTENIBILE”

Tutte le azioni legate alle tematiche ESG che un’azienda intraprende, possono (e devono) essere rendicontate ed esposte in appositi modelli di reporting per permettere un confronto uniforme tra diverse realtà.

6.1 L’Assessment di sostenibilità
Il Sustainability Assessment è uno strumento di valutazione della Sostenibilità aziendale come fotografia della performance attuale rispetto ad ogni Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG). Con questo strumento si ottiene il proprio livello di comprensione e reale integrazione della sostenibilità all’interno della propria azienda e si suggerisce un piano di miglioramento per raggiungere gli obiettivi prefissati.

6.2 Standard di rendicontazione – linee guida internazionali (GRI, SASB, IIRC)
Il reporting ambientale, sociale e di governance (ESG) ha ricevuto una notevole attenzione negli ultimi anni, che a sua volta ha contribuito a un “boom” di standard, obiettivi e regolamenti sul reporting di sostenibilità. Si presentano i principali strumenti per la rendicontazione.

6.3 La CSR – CSRD, sono la stessa cosa?
La CSR è una forma di responsabilità volontaria che le imprese intendono assumere nei confronti dei loro principali interlocutori sociali (stakeholder).​ Mentre la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), intende rendere più chiare, complete e comparabili tra loro le informative non finanziarie da parte delle società europee, come la contabilità finanziaria e il reporting.

6.4 Predisposizione e formalizzazione di una strategia sostenibile
Un percorso di sostenibilità strutturato ed efficace deve prendere le mosse da una riflessione di medio periodo finalizzata a individuare gli ambiti di intervento prioritari per l’azienda, partendo da una gap analysis e dalla valorizzazione delle iniziative in corso. ​Il percorso deve quindi coniugare la necessità immediata di posizionarsi sul tema, con l’opportunità di adottare un approccio orientato al medio-periodo.

Modulo 7 – “il bilancio di Sostenibilità

Il bilancio di sostenibilità è uno strumento di reporting aziendale che valuta l’impatto economico, sociale e ambientale di un’organizzazione. Esso fornisce una panoramica dettagliata delle prestazioni aziendali in termini di sostenibilità, inclusi aspetti come l’uso delle risorse, l’impatto sui cambiamenti climatici, la gestione delle relazioni con le parti interessate e l’integrazione dei principi etici. Il bilancio di sostenibilità aiuta le aziende a monitorare e comunicare in modo trasparente i progressi verso una gestione responsabile e sostenibile.

7.1 Reporting di sostenibilità: DNF, Bilancio di sostenibilità. Bilancio di genere, Report ambientali
L’UE ha introdotto un ventaglio di iniziative volte a promuovere la rendicontazione di sostenibilità. Ad esempio, nel 2014 è stata introdotta la direttiva sulla divulgazione delle informazioni non finanziarie (NFRD), che impone alle grandi imprese di rendicontare le informazioni relative a questioni ambientali, sociali e di governance.​ Nel 2021, la Commissione europea ha proposto di aggiornare questa direttiva, al fine di garantire una maggiore coerenza nella rendicontazione e di estenderla ad un numero maggiore di organizzazioni

7.2 Analisi di materialità
L’analisi di materialità mira a valutare la significatività di un insieme di ambiti riguardanti la sostenibilità nelle sue tre dimensioni ESG – economica, ambientale, sociale, secondo le indicazioni del Global Reporting Initiative (GRI) e dell’International Integrated Reporting Council (IIRC).

7.3 La struttura di un bilancio di sostenibilità
Il bilancio di sostenibilità rispecchia i tre pilastri: economico, sociale e ambientale. In questi pilastri vengono rappresentate le prestazioni dell’azienda nelle rispettive aree, includendo dati finanziari, impatto sociale, gestione delle risorse e azioni per la tutela dell’ambiente.

7.4 I dati da rendicontare
I GRI Standards rappresentano il punto di riferimento a livello globale per il reporting di sostenibilità.​ Il reporting sviluppato in accordo agli Standards fornisce informazioni riguardanti il contributo positivo o negativo allo sviluppo sostenibile di un’organizzazione e permette di rendicontare i propri impatti secondo i criteri ESG (Environmental, Social e Governance).​ I GRI Standards, modulari e intercorrelati, sono principalmente pensati per essere utilizzati come set, per redigere un Bilancio di sostenibilità a partire dalle tematiche materiali emerse, il relativo impatto e il modo in cui sono gestiti.

Modulo 8 – “Le certificazioni di Sostenibilità

Per dimostrare la concreta implementazione di azioni di sostenibilità, le aziende possono e devono intraprendere percorsi di certificazione per essere in compliance con possibili normative ma soprattutto emergere nel mercato.

8.1 Il mondo delle certificazioni
Le certificazioni sono uno strumento fondamentale per verificare e validare determinate caratteristiche di un prodotto o processo. Conoscerne la struttura e come sono realizzate e verificate, permette di scegliere la migliore certificazione per ogni specifica occasione.

8.2 Certificazioni processo e prodotto
La certificazione di prodotto o servizio è una forma di “assicurazione diretta”, con cui si accerta la rispondenza di un prodotto o servizio ai requisiti applicabili, mentre la certificazione di processo assicura la capacità di un’organizzazione di strutturare i propri processi in modo da riconoscere e soddisfare i bisogni degli stakeholder, impegnandosi al miglioramento continuo

8.3 Misurazione e certificazione di filiera
La valutazione nell’ambito della selezione dei fornitori “sostenibili” può avere un focus su diversi livelli: nella valutazione degli acquisti il focus sarà sui prodotti forniti dall’azienda fornitrice. Mentre nella valutazione di un’organizzazione il focus sarà più ampio e sistemico, prendendo in considerazione l’intera organizzazione e la sua capacità di strutturare processi e procedure attente agli aspetti di sostenibilità

8.4 Esempi di “certificazioni sostenibili” per comparti industriali
Ogni settore industriale ha sue specifiche certificazioni. Si approfondiscono le principali certificazioni per il comparto tessile, alimentare ed edilizia.

Modulo 9 – “Le certificazioni di Sostenibilità

Per dimostrare la concreta implementazione di azioni di sostenibilità, le aziende possono e devono intraprendere percorsi di certificazione per essere in compliance con possibili normative ma soprattutto emergere nel mercato.

9.1 Il mercato della sostenibilità e i vantaggi per un’azienda
La sostenibilità è diventata una priorità per molti governi, organizzazioni, aziende e individui, poiché si riconosce l’importanza di proteggere l’ambiente, migliorare la qualità della vita delle persone e garantire un futuro sostenibile per tutti. Ciò richiede di adottare pratiche commerciali, politiche pubbliche e comportamenti individuali che siano compatibili con i limiti delle risorse del pianeta e delle capacità di accensione.​

9.2 I green Jobs
Per Green Job si intende qualsiasi lavoro o attività autonoma che contribuisca realmente a un mondo più sostenibile. Per le persone che iniziano la propria carriera professionale, il significato e il potenziale dei posti di green jobs è molto alto.​ Secondo numerosi studi internazionali, si prevede che queste nuove tipologie professionali ridurranno la disoccupazione e impediranno, al contempo, il degrado dell’ambiente.

9.3 Il Sustainability Manager secondo la UNI/PdR 109.1:2021
Al fine di incentivare e aumentare una maggiore consapevolezza sulle professioni che si focalizzano sulla sostenibilità e per offrire uno strumento utile a livello nazionale per la definizione delle caratteristiche proprie di queste figure professionali, UNI insieme a Intertek, Confassociazioni, e CSR Manager Network hanno pubblicato la Prassi di riferimento UNI/PdR 109 “Attività professionali non regolamentate: profili professionali nell’ambito della sostenibilità”

9.4 B-Corp – VS – società benefit
Negli ultimi anni, la crescente sensibilizzazione alle tematiche sociali ed ambientali ha portato istituzioni e organizzazioni private a ripensare il modo di fare impresa, riconoscendo la necessità di integrare tali tematiche nel modello di business aziendale. La società Benefit e la certificazione B-Corp sono due opzioni per dimostrare l’impegno verso la sostenibilità da parte dell’azienda.

I docenti del corso
corso economia circolare
Alberto Pizzocchero Circular economy Project Manager

Laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio in Tecnologie di Risanamento Ambientale al Politecnico di Milano, abilitato alla professione di Ingegnere, per accrescere le competenze manageriali e professionali sulle attuali tematiche di sostenibilità. Laurea professionale Executive Master in Circular Economy Management presso la LUISS Business School. Specializzato nella sostenibilità, ottimizzazione della gestione e trattamento dei rifiuti, principi e applicazione di Economia Green e Circolare in specifici progetti di settore e di singole aziende. Responsabile di formazione sulle tematiche di Sostenibilità ed Economia Circolare, con cattedre specifiche in Master professionali presso l’Università Cattolica di Milano, 24Ore Business School e direttamente all’interno delle aziende in percorsi formativi personalizzati. 

Luca Russo Head of ESG & Sustainability Strategy

Conseguita una laurea magistrale in Economia Ambientale e dello Sviluppo presso l’Università degli studi di Siena, ha sviluppato le sue conoscenze trasversali nel settore finanziario ed energy seguendo un Master di secondo livello in Energy Management presso la Business School del Politecnico di Milano.  Specializzato nell’analisi dei rischi e la gestione dei portafogli industriali presso multiutilities, con particolare attenzione alla generazione di energia rinnovabile e ad specifiche variabili ambientali. Verticalizzazione sui temi ESG sulla base di esperienze nel mondo della certificazione e rendicontazione, contribuendo alla progettazione di strategie di sostenibilità e alla certificazione di temi come diversità e inclusione, catena di fornitura e responsabilità sociale d’impresa. Ha sostenuto la progettazione e l’esecuzione di attività di coinvolgimento degli stakeholder interni ed esterni, attraverso programmi di engagement e di misurazione delle performance finanziarie e sostenibili.

corso economia circolare
Leonardo Corbella Sustainability & Carbon footprint Specialist

Consegue nel 2019 la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio presso l’Università di Milano Bicocca. Durante la realizzazione del proprio elaborato di tesi collabora con il gruppo di ricerca GREEN (Centro di Ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’energia, l’ambiente e le reti) dell’Università Commerciale Luigi Bocconi. Da sempre attento e interessato alle tematiche di sostenibilità e desideroso di potervi contribuire attivamente, ha iniziato la propria carriera lavorativa come membro del team tecnico di Circularity in qualità di Sustainability & Carbon Footprint Specialist. Specializzato nell’analisi di dati ambientali nell’ambito di progetti di rendicontazione di sostenibilità e nella realizzazione di studi di Carbon Footprint. Si occupa infine dell’erogazione di corsi di formazione in materia di Sostenibilità ed economia Circolare sia in occasione di Master professionali presso la 24Ore Business School e l’Università Cattolica, sia rivolgendosi direttamente alle aziende nell’ambito di percorsi di formazione dedicati. 

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