Lo dicono i dati del Report annuale di Was (Waste Strategy), un think tank sulle strategie di gestione dei rifiuti, presentato il 28 novembre 2019 a Roma, discusso da un gruppo di esperti e stakeholder e alla presenza della rappresentanza dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Il continuo miglioramento della raccolta differenziata (dal 55,9% del 2017 al 58,8% del 2018) rischia paradossalmente di creare problemi al raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Ue entro il 2035 per il riciclo (65%) e il recupero energetico (25%).
Le conseguenze dovute al mal dislocamento degli impianti di trattamento avranno ripercussioni sulla transizione verso l’economia circolare, ambito in cui l’Italia vanta una posizione da primato. Eppure il settore non è povero di tecnologia e non mancano gli investimenti che però sono concentrati solo in alcune aree del Paese. Ciò che manca per superare il gap infrastrutturale presente in alcune Regioni è — secondo gli esperti intervenuti — una pianificazione preceduta da un’adeguata analisi delle situazioni problematiche caratterizzate da una emergenza permanente.
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