Licenziato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri lo schema di Dlgs recante il nuovo Codice appalti, meno spazio per i Criteri ambientali minimi (Cam), più ampi gli affidamenti senza gara. Il provvedimento che dovrebbe applicarsi dal 1° luglio 2023 riscrive le regole sugli affidamenti della Pubblica Amministrazione in parte confermando l’assetto esistente, in buona parte introducendo numerose novità.
Tra queste spicca l’aumento degli importi per gli affidamenti senza bando di gara (affidamenti diretti o con procedura negoziata) e il mancato riferimento ai criteri ambientali minimi (Cam) come guida anche per gli affidamenti sotto soglia comunitaria – tipicamente fatti senza gara – mentre viene confermata la centralità dei Cam per gli appalti sopra la soglia comunitaria.
Dal 1° luglio 2023 è abrogato il Dlgs 50/2016 (attuale Codice appalti). Spazio alla digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti, mentre cambieranno (ma solo dal 1° gennaio 2024) le modalità di pubblicità legale degli appalti. Il nuovo Codice allarga le certificazioni di prodotto e di processo, tra cui diverse certificazioni ambientali, il cui possesso fa scontare del 20% l’importo della garanzia finanziaria da prestare per partecipare alle gare. Il possesso di certificazione del sistema di qualità conforme alle norme europee della serie Uni Cei Iso 9000 fa scontare la garanzia finanziaria del 50%.