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Che cos’è la bioeconomia circolare, il libro

di Circularity

Data 01/11/2024
Tipo News

Allontanarsi dalle materie prime fossili verso un’economia circolare, basata su risorse e processi biologici e orientata ai cicli naturali dei materiali. Questo è la definizione di bioeconomica circolare, un concetto che abbraccia diversi settori innovativi: dall’agricoltura rigenerativa alla valorizzazione degli scarti in energia (bioenergia) o nuova materia, dai materiali biobased per il packaging ai biomateriali per la moda e l’edilizia. 

Ne sentiamo parlare sempre più spesso di bioeconomia circolare, ma ancora pochi sanno davvero di cosa si tratta. A fornire una panoramica chiara e aggiornata è il libro Che cosa è la bioeconomia circolare di Mario Bonaccorso, giornalista, direttore di SPRING, il Cluster italiano della bioeconomia circolare, e fondatore de Il Bioeconomista, The First Bioeconomy Blog.

Settimo titolo della collana Che cosa è di Edizioni Ambiente , il libro tocca i grandi temi della transizione ecologica con una sguardo però più circolare. Biodiversità, energia rinnovabile, decrescita e l’economia circolare sono tutti aspetti che vengono inglobati in un approccio più olistico e lungimirante, riassumibile con il concetto di bioeconomia circolare

I dati della Bioeconomia in Europa

Dalle politiche pubbliche alla ricerca, fino alle strategie industriali. Il libro di Bonaccorso esplora diversi aspetti che riguardano gli sviluppi della bioeconomia e dei principali settori coinvolti, tra cui automotive, alimentare, edilizia, tessile e moda. 

Il tutto con particolare attenzione a ciò che sta accadendo nei Paesi leader di questa trasformazione in Europa.

“La bioeconomia circolare rappresenta un cambio di paradigma dirompente che ci consente di riconciliare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro altamente qualificati con la tutela dell’ambiente e della salute umana e animale”, spiega l’autore in una nota. “Si tratta di un pilastro del Green New Deal, che nei soli quattro maggiori Paesi europei (Germania, Francia, Italia e Spagna) vale 1.700 miliardi di euro, ma che è incomprensibilmente assente dal PNRR in Italia e persino dal Rapporto Draghi sulla competitività in Europa”.

Secondo i dati riportati nel nono Rapporto sulla Bioeconomia in Europa infatti, la bioeconomia europea ha generato nel 2022 un output di circa 1.740 miliardi di euro, occupando oltre 7,6 milioni di persone. Una vera e propria leva per lo sviluppo economico e per la creazione di nuovi posti di lavoro anche in aree marginali, rurali o a rischio di abbandono. Che cosa è la bioeconomia circolare mira a far conoscere in modo sempre più approfondito questo paradigma economico e sociale ai policy maker, ma soprattutto all’opinione pubblica, poiché nessuna rivoluzione industriale può avvenire senza una parallela rivoluzione culturale.

Partendo dalla definizione di bioeconomia circolare, il libro di Bonaccorso analizza le diverse strategie adottate nel mondo ed esplora i settori in cui l’innovazione dei bioprodotti è già consolidata. Il tutto con un’occhio di riguardo alla dimensione sociale e culturale, con riferimenti che vanno da Georgescu-Roegen al movimento Fridays for Future.

La European Bioeconomy Strategy

Secondo una pubblicazione della Commissione Europea su come la bioeconomia può contribuire al Green Deal , si stima che la bioeconomia contribuisca a quasi il 9% della forza lavoro e al 4,7% del Pil dei 27 Paesi membri.

Cifre ancora decisamente poco significative. Nel 2018 l’European Bioeconomy Strategy ha rappresentato un passo in avanti importante che può impattare positivamente su diversi settori produttivi in cui innovazione e tecnologia giocano sempre un ruolo fondamentale.

Il nova-Institut ha presentato una simbiosi tra bioeconomia ed economia circolare in un documento pubblicato nel 2018 intitolato The “Circular Bioeconomy” – Concepts, Opportunities and Limitations: L’economia circolare non è completa senza la bioeconomia e viceversa. Gli enormi volumi di rifiuto organico e di flussi di scarti provenienti da agricoltura, silvicoltura, pesca, scarti organici di produzione di cibo e mangimi possono essere integrati solo nell’economia circolare attraverso processi di bioeconomia. Allo stesso tempo la bioeconomia trarrà enormi vantaggi da una maggiore circolarità.

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