I rifiuti derivanti da attività di cura e manutenzione del paesaggio e del verde saranno assimilati per legge agli urbani, secondo lo schema di disegno di legge semplificazioni licenziato dal Governo il 26 marzo 2024. Il provvedimento detta misure a tutto campo per la semplificazione delle attività economiche e di servizi per cittadini e imprese.
Tra le misure, la modifica dell’allegato L-quinquies alla Parte IV del Dlgs 152/2006 che reca l’elenco delle attività che producono rifiuti cosiddetti “assimilati ope legis” ai rifiuti urbani. Secondo la modifica tra queste verrebbe ricompresa l’attività di cura e manutenzione del paesaggio e del verde pubblico e privato.
Modifiche anche per la legge 17 maggio 2022, n. 60 (“Salvamare”): cambia lo scopo della disciplina, la finalità delle norme non sarà più quella di ridurre la plastica e “gli altri materiali in mare” ma solo le plastiche.
Il Ministero dell’ambiente avrà inoltre più tempo per approvare il regolamento sulla cessazione della qualifica di rifiuto (End of waste) dei rifiuti di plastica: il termine attuale di 6 mesi dall’entrata in vigore della legge (oramai scaduto) è spostato a 18 mesi.
Infine modifiche anche al silenzio-assenso per il permesso di costruire ex articolo 20, comma 8, Dpr 380/2001. La disciplina vigente prevede che tale meccanismo non si applica nei casi di vincoli idrogeologici, ambientali o paesaggistici.
Secondo la modifica, nel caso sia stata acquisita preventivamente una autorizzazione o atto di assenso dall’Autorità preposta alla cura degli interessi ambientali e paesaggistici di cui sopra, il silenzio-assenso, secondo la procedura del citato articolo 20, Dpr 380/2001 si intende comunque formato.