ECONOMIA CIRCOLARE NOVITA’: QUALI SONO
Per realizzare la “chiusura del ciclo” tale modello prevede una rivisitazione delle fasi dell’attività economica, agendo:
- sul reperimento delle risorse, per aumentare la produttività degli input;
- sulla produzione dei beni, per ridurre sprechi (e quindi produzione di rifiuti) in sede di trasformazione delle risorse, garantire già a livello di progettazione maggiore durevolezza in vita dei prodotti e massima riutilizzabilità/recuperabilità una volta giunti a fine vita;
- sulla gestione dei rifiuti che esitano dalle suddette attività, per garantire che attraverso il recupero siano reintrodotti nel sistema tutti i residui che hanno ancora un margine di utilità, rendendo la discarica un’opzione ancor più remota.
COME
Al fine di attuare tale modello economico, l’Unione europea ha definito già nel 2015 un primo “Piano d’azione per l’economia circolare” che prevede l’adozione di iniziative in materia di: stanziamento dei finanziamenti necessari; progettazione eco-compatibile dei beni; qualità di risorse e materie prime secondarie; riutilizzo delle acque reflue; spinta su prevenzione della produzione di nuovi rifiuti e recupero di quelli generati.
Tra i diversi strumenti normativi previsti dal Piano d’azione Ue spiccano quattro direttive (costituenti il cd. “Pacchetto economia circolare rifiuti”) che modificano le principali norme comunitarie in materia di rifiuti, ossia:
- la direttiva 2018/849/Ue di modifica delle direttive 2000/53/Ce (veicoli fuori uso), 2006/66/Ce (pile, accumulatori e relativi rifiuti), 2012/19/Ue (Raee, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).
- la direttiva 2018/850/Ue di modifica della direttiva 1999/31/Ce (discariche di rifiuti);
- la direttiva 2018/851/Ue di modifica della direttiva 2008/98/Ce (direttiva quadro sui rifiuti);
- la direttiva 2018/852/Ue di modifica della direttiva 94/62/Ce (imballaggi e rifiuti di imballaggio).
DA QUANDO
Le quattro nuove direttive (di punta) costituenti il cd. “Pacchetto economia circolare rifiuti” sono in vigore dal 4 luglio 2018. Le norme recate dalle neo direttive, non avendo efficacia diretta negli Ordinamenti giuridici degli Stati membri, devono però dai singoli Paesi Ue essere recepite attraverso proprie disposizioni. Il termine finale di adeguamento degli Stati membri indicato dall’Ue nelle neo direttive interne è quello del 5 luglio 2020. La Legge 234/2012 sull’allineamento alle norme Ue impone l’adozione delle relative norme interne entro i quattro mesi precedenti i termini finali Ue, anticipando dunque la scadenza al 5 marzo 2020.
In Italia, la traduzione sul piano nazionale delle suddette norme comunitarie è prevista dalla legge 117/2019 (Legge di Delegazione Ue 2018) ed arriverà attraverso dei decreti legislativi di modifica dei seguenti provvedimenti:
a) Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (cd. “Codice ambientale”, recante attuazione di norme Ue in materia, tra le altre, di imballaggi e rifiuti);
b) Dlgs 13 gennaio 2003 n. 36 (attuazione direttiva 1999/31/Ce in materia di discariche di rifiuti);
c) Dlgs 24 giugno 2003 n. 209 (attuazione direttiva 2000/53/Ce in materia di veicoli fuori uso);
d) Dlgs 20 novembre 2008 n. 188 (attuazione direttiva 2006/66/Ce in materia di pile);
e) Dlgs 14 marzo 2014 n. 49 (attuazione direttiva 2012/19/Ue in materia di Raee).
Lo SPECIALE ECONOMIA CIRCOLARE: un focus sul “Pacchetto rifiuti”
Lo Speciale di Reteambiente.it – al fine di costituire un utile strumento di riferimento per gli operatori interessati dalla produzione e/o gestione di rifiuti – è focalizzato sull’immediato contesto legislativo che ruota intorno alle quattro nodali direttive Ue che compongono il citato cd. “Pacchetto economia circolare rifiuti” ed ai collegati provvedimenti nazionali.
ULTIME NOVITÀ
12 marzo 2020: “Pacchetto economia circolare Rifiuti“, recepimento al vaglio del Parlamento. Dopo l’ok preliminare del Governo del 5 marzo 2020 i quattro schemi di decreti attuativi delle ultime direttive Ue in materia di rifiuti sono passati all’esame del Parlamento per i necessari pareri.
11 marzo 2020: Commissione Ue lancia Piano d’azione economia circolare 2020. La Commissione Ue ha presentato un nuovo Piano d’azione economia circolare 2020 per un mercato circolare dei prodotti progettati per essere più recuperabili, riciclabili e riparabili.
5 marzo 2020: “Pacchetto economia circolare”, primo via libera del Governo a recepimento. Il Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2020 ha approvato, in esame preliminare, quattro decreti legislativi per l’attuazione delle ultime direttive Ue in materia di rifiuti, imballaggi, discariche e veicoli fuori uso.
11 febbraio 2020: Recepimento “Pacchetto economia circolare”, prime indicazioni del MinAmbiente. Il Dicastero ambientale ha pubblicato le prime due bozze degli schemi per il recepimento delle direttive europee del 2018 riguardanti, rispettivamente, i rifiuti organici e i fanghi di depurazione.
6 febbraio 2020: Economia circolare: priorità del Governo italiano. Nella Relazione del MinAffari europei le azioni del Governo per la transizione ecologica del Paese nel quadro della nuova strategia dell’Unione europea per l’economia circolare.
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