Il Parlamento stanzia 15 milioni di euro per l’innovazione nella filiera tessile con attenzione alla certificazione della sostenibilità per quanto concerne il riciclo, il riutilizzo, la biologicità e l’impatto ambientale.
Le modalità di attuazione della misura stabilita dall’articolo 10 (“Valorizzazione della filiera delle fibre tessili naturali e provenienti da processi da riciclo”) della legge 27 dicembre 2023, n. 206 (“Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy”) dovranno essere adottate entro l’11 marzo 2024 con decreto MinImprese.
Altri 15 milioni euro vengono destinati dal successivo articolo 11 alla promozione di investimenti finalizzati alla transizione ecologica e digitale nel settore tessile, della moda e degli accessori. La legge 206/2023, che entra in vigore l’11 gennaio 2024, istituisce anche (articolo 4) un “Fondo nazionale del made in Italy” dotato di un budget di un miliardo di euro e destinato a sostenere le filiere strategiche nazionali, “anche in riferimento alle attività di approvvigionamento, riciclo e riuso di materie prime critiche per l’accelerazione dei processi di transizione energetica e a quelle finalizzate allo sviluppo di modelli di economia circolare”.
In tema di appalti pubblici, si segnala infine l’articolo 16 che prevede l‘adozione di linee guida ministeriali volte a stabilire criteri per la misurazione del livello qualitativo dei prodotti, “compresi gli aspetti relativi alla sostenibilità”, che le stazioni appaltanti dovranno utilizzare in sede di approvvigionamento delle forniture.