La direttiva recepimento direttiva rifiuti 2018/851/Ue (del “pacchetto economia circolare”) ha modificato la storica direttiva del 2008 ed è stata recepita dall’Italia col Dlgs 116/2020 che ha modificato il Dlgs 152/2006. La direttiva stabilisce, tra le altre cose, requisiti minimi di funzionamento per i regimi di responsabilità estesa del produttore e rafforza le norme in materia di prevenzione dei rifiuti.
Il termine per il recepimento è scaduto il 5 luglio 2020 e secondo quanto comunicato dalla Commissione il 9 giugno 2021, 17 Stati membri mancano all’appello: Austria, Belgio, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Finlandia, Francia, Croazia, Lituania, Lussemburgo, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia.
Dopo il primo “warning” a ottobre 2020, ecco arrivare il secondo avviso (parere motivato). I Paesi in questione dispongono di 2 mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà deferire i casi alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.
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