I mozziconi di sigaretta rappresentano una delle forme di littering più inquinanti. Globalmente circa 4500 miliardi di cicche sono scartate ogni anno e circa 5 miliardi finiscono nell’oceano impattando gravemente sull’ecosistema marino.
Tutte le sostanze tossiche di un mozzicone
Le sigarette sono composte da tre elementi principali: tabacco, carta e filtro. Nel tabacco sono presenti sostanze chimiche intrinseche – come la nicotina- che sono classificate come potenzialmente dannose per l’uomo o l’ambiente. La carta viene trattata con varie sostanze collanti e inchiostri che vengono aggiunti per controllare il colore e la combustione. Infine ci sono i filtri, composti principalmente da microplastiche, note come fibre di acetato di cellulosa, che ci mettono anni a decomporsi. Una volta smaltiti – due volte su tre in modo improprio – i mozziconi di sigaretta vengono scomposti in frammenti di microplastiche a causa della luce solare e l’umidità. Dal momento che le microplastiche sono fatte di metalli pesanti e molte altre sostanze chimiche, la tossicità di questi rifiuti può raggiungere livelli allarmanti come è stato dimostrato in uno degli ultimi studi di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sul tema. Tra le più di 4mila sostanze chimiche nocive, tossiche e cancerogene, quelle più pericolose sono nicotina, benzene, gas tossici come ammoniaca e acido cianidrico, elementi radioattivi come il polonio 210, acetato di cellulosa e la plastica di cui è fatto il filtro.
Essendo i mozziconi di sigaretta il rifiuto più scartato al mondo, da diversi anni Legambiente conduce monitoraggi in parchi e spiagge per fotografare l’entità del problema. Secondo i dati dell’indagine Park litter 2022, le cicche rappresentano il 42,2% dei rifiuti raccolti in 56 parchi urbani di 28 città, mentre per l’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) rappresentano il 40% dei rifiuti complessivi presenti sulle spiagge del Mediterraneo. Questo è problematico nel momento in cui finiscono nel mare: se ingerite, le sostanze chimiche pericolose presenti nelle microplastiche aumentano significativamente il tasso di mortalità della fauna marina. Ma c’è un dato che impressiona più di tutti: più del 20% dei rifiuti a livello europeo sono mozziconi. Questi dati sono stati raccolti grazie all’utilizzo di un protocollo comune di monitoraggio, previsto dalla Strategia per l’ambiente marino, che consente di ottenere dati condivisi e comparabili sulla quantità di sigarette disperse sulle spiagge europee.
I problemi della raccolta
In Europa non esiste una raccolta differenziata per i mozziconi di sigarette. Essendo identificati come rifiuto di plastica monouso, la direttiva europea SUP(Single Use Plastic) – entrata in vigore il 5 gennaio 2023 in Italia e in altri Paesi europei – prevede che anche i rifiuti di prodotti da tabacco entrino nel regime dell’EPR (responsabilità estesa del produttore). Questo significa che i produttori saranno responsabili della gestione dei rifiuti al fine di contenere il littering, laddove questi scarti vengano abbandonati e gettati per le strade. Inoltre la responsabilità estesa del produttore prevede la promozione di campagne di sensibilizzazione e informazione nei confronti dei consumatori per spiegare quali sono le conseguenze e gli impatti negativi collegati ad una gestione errata del rifiuto.
Attualmente i mozziconi di sigaretta vanno a finire in discarica o al termovalorizzatore. Ma prima di creare una filiera industriale del riciclo, per la quale attualmente mancano tecnologie da implementare su larga scala, il problema più urgente è sicuramente la fase di raccolta.
Bar, uffici e dai locali notturni. Esistono luoghi maggiormente frequentati dai fumatori in cui vengono posizionati cestini dedicati ai mozziconi. Un’altra modalità di raccolta potrebbe essere la distribuzione di contenitori portatili per “mettersi in tasca” le cicche. Alcune esperienze positive di campagne di sensibilizzazione organizzate in collaborazione con le tabaccherie, in cui sono stati distribuiti posaceneri tascabili, dimostrano che queste ultime possono essere un utile alleato per informare il consumatore di questa possibilità.
L’upcycling dei mozziconi
Una volta raccolti esiste la possibilità di riciclare i mozziconi? Re-Cig, start-up innovativa nata nel 2019 a Trento, ha sviluppato un sistema di raccolta e upcycling che permette ad aziende, pubbliche amministrazioni o locali pubblici, di ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati.
Re-Cig installa innanzitutto colonnine posacenere chiamate smokers point. Dopo il servizio di pulizia e raccolta delle cicche, il processo di riciclo avviene purificando e trasformando il rifiuto in un polimero plastico, l’acetato di cellulosa, lo stesso che viene comunemente usato per le montature degli occhiali o per la stampa 3D. In un anno di attività l’azienda ha raccolto circa 600 kg di mozziconi, pari a due milioni di unità, trasformandoli in oggetti di uso comune come manici di ombrello e montature di occhiali.