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SDG1: Porre fine a ogni forma di povertà nel mondo

di Circularity

Data 11/01/2022

La pandemia COVID-19 ha invertito gran parte dei progressi compiuti nella riduzione della povertà, nel 2020 la povertà estrema globale è infatti aumenta per la prima volta dai tempi della crisi finanziaria asiatica della fine degli anni ’90. Anche prima del COVID-19, il mondo non era sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di porre fine alla povertà entro il 2030 e, senza azioni immediate e significative, ciò rimarrà irraggiungibile.  La crisi ha dimostrato più chiaramente che mai l’importanza della preparazione al disastro e dell’avere solidi sistemi di protezione sociale. Mentre il numero dei paesi con strategie di riduzione del rischio da catastrofe è aumentato sostanzialmente e molte misure temporanee di protezione sociale sono state messo in atto in risposta alla pandemia, maggiori sforzi sono necessari su entrambi i fronti per garantire la protezione dei più vulnerabili. 

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Target  

1.1: Entro il 2030, sradicare la povertà estrema per tutte le popolazioni del mondo, attualmente misurata come persone che vivono con meno di $1,90 al giorno 

1.2: Entro il 2030, ridurre almeno della metà la percentuale di uomini, donne e bambini di ogni età che vivono in povertà in tutte le sue dimensioni in base alle definizioni nazionali 

1.3: Implementare sistemi di protezione sociale e misure adeguate a livello nazionale per tutti e, entro il 2030, raggiungere la sostanziale copertura delle persone povere e vulnerabili 

1.4: Entro il 2030, garantire che tutti gli uomini e le donne, in particolare i poveri e i vulnerabili, abbiano uguali diritti alle risorse economiche, così come accesso ai servizi di base, alla proprietà e controllo sulla terra e ad altre forme di proprietà, all’eredità, alle risorse naturali, ad appropriate nuove tecnologie e a nuovi servizi finanziari, tra cui la microfinanza 

1.5: Entro il 2030, rafforzare la resilienza dei poveri e di chi vive in situazioni di vulnerabilità e ridurre la loro esposizione e vulnerabilità ad eventi estremi legati al clima e ad altri shock economici, sociali e ambientali e alle catastrofi 

1.a: Garantire una notevole mobilitazione di risorse da una varietà di fonti, anche attraverso un rafforzamento della cooperazione allo sviluppo, al fine di fornire mezzi adeguati e prevedibili per i paesi in via di sviluppo, in particolare per i paesi meno sviluppati, ad attuare programmi e politiche per porre fine alla povertà in tutte le sue dimensioni. 

1.b: creare quadri politici a livello nazionale, regionale e internazionale, basati su strategie di sviluppo a favore dei poveri e sensibili al genere, per sostenere investimenti accelerati in azioni di eliminazione della povertà.

Il Covid-19 ha portato alla prima crescita della povertà estrema in una generazione  


Prima della pandemia, il numero di persone che vivevano in estrema povertà era sceso da 741 milioni nel 2015 a 689 milioni nel 2017. Tuttavia, il tasso di diminuzione ha rallentato significativamente negli ultimi anni. Inoltre, la pandemia ha aggravato le minacce al progresso causate da conflitti e cambiamento climatico.  

Gli impatti della pandemia non saranno di breve durata. Secondo le proiezioni correnti, il tasso di povertà globale dovrebbe essere del 7% (circa 600 milioni di persone) nel 2030, mancando l’obiettivo dell’eradicazione povertà. 

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Numero di persone che vivono con meno di $1.90 al giorno, previsioni prima e dopo il Covid-19. Fonte: SDG Report 2021

La povertà lavorativa colpisce in modo sproporzionato donne e giovani ed è probabile che la pandemia amplifichi questa disparità. 

La percentuale di lavoratori nel mondo che vivono in condizioni di estrema povertà è diminuita di più della metà dal 2010 al 2019, dal 14% al 6,6%. Tuttavia, le restrizioni dovute al COVID-19 hanno gravemente colpito l’economia informale, dove la maggior parte dei lavoratori poveri sono occupati. Le relative perdite di reddito minacciano di rallentare i progressi globali sulla riduzione della povertà lavorativa. La pandemia ha inoltre avuto un impatto sproporzionato sui mezzi di sussistenza delle donne e dei giovani, aggravando una disparità già presente da molti anni.

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Proporzione di lavoratori che vivono sotto $1.90 al giorno, 2019. Fonte: SDG Report 2021

I governi hanno implementato nuove misure di protezione sociale, ma la maggior parte sono solo temporanee

Le misure di protezione sociale sono fondamentali per prevenire e ridurre la povertà. Tuttavia, nel 2020 solo Il 46,9% della popolazione mondiale è stata effettivamente coperto da almeno una protezione sociale in forma di beneficio in denaro, lasciando ben 4 miliardi persone senza rete di sicurezza sociale, la maggior parte delle quali situate in paesi a basso reddito. Il divario di copertura è ancora maggiore per coloro considerati vulnerabili, di cui solo il 7,8% era coperto da assistenza sociale nei paesi a basso reddito.

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Percentuale della popolazione totale coperta da almeno una misura di protezione sociale e persone vulnerabili coperte da assistenza sociale, per livello di reddito del paese, 2020 o ultimo anno disponibile (percentuale). Fonte: SDG Report 2021

La crisi del COVID-19 ha dimostrato l’importanza dei sistemi di protezione sociale per proteggere la salute, il lavoro e il reddito delle persone, così come le conseguenze di elevati divari di copertura. Di conseguenza, molte nuove misure di protezione sociale sono state introdotte nel 2020: tra il 1° febbraio e il 31 dicembre, i governi di 209 paesi e territori hanno annunciato più più di 1.600 misure di questo tipo in risposta alla crisi, ma quasi tutte (94,7%) erano di breve durata.

I buoni risultati di un’iniziativa globale per ridurre il rischio di disastri potrebbero essere compromessi dalla pandemia

I disastri e i loro impatti immediati minacciano di invertire i progressi di sviluppo e rallentare la riduzione della povertà e della fame. In base all’ultimo rapporto del processo di monitoraggio del Sendai Framework, perdite economiche dirette di 70,4 miliardi di dollari dovute ai disastri sono state riportate da 53 paesi nel 2019, di cui il 60 per cento (42,5 miliardi di dollari) sono state registrate nel settore agricolo.

L’adozione e l’implementazione di solide strategie di riduzione del rischio, che incorporano i rischi biologici come il COVID-19, sono fondamentali. Ad aprile 2020, 120 paesi hanno riferito di aver sviluppato e adottato strategie nazionali e/o locali di strategie di riduzione del rischio di catastrofi, in aumento rispetto alle 48 del periodo nascente del Sendai Framework nel 2015.

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Numero di paesi con strategie di riduzione del rischio nazionali o locali, 2015-2020. Fonte: SDG Report 2021

Per approfondire il tema dei SDGs puoi ascoltare i nostri podcast, dove Alessandra Fornasiero e Camilla Colucci, in collaborazione con Roger, affrontano un obiettivo in ogni puntata, parlandone con alcune rappresentanti del Parlamento europeo giovani e con ospiti di spessore attivamente impegnati nel loro raggiungimento.  

Ascolta i Podcast SDGs di Circularity  

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