Il 26 marzo 2024 il Consiglio Ue ha adottato formalmente la direttiva che amplia il numero di reati-presupposto per l’applicazione della disciplina che protegge l’ambiente attraverso il diritto penale. Tra le nuove fattispecie ambientali previste dalla proposta di direttiva licenziata in via definitiva dal Consiglio Ue si segnalano il commercio illegale di legname, il riciclaggio illegale di componenti inquinanti di navi, le violazioni gravi della legislazione in materia di sostanze chimiche e l’esaurimento delle risorse idriche.
Secondo quanto disposto dal provvedimento, destinato a sostituire la direttiva 2008/99/Ce (recepita in Italia con il Dlgs 121/2011), i crimini ambientali commessi da individui e rappresentanti dell’azienda devono essere puniti con la reclusione a seconda della durata, della gravità e della riparabilità del danno (fino a 10 anni se causano la morte di una persona). Previste anche multe per le aziende che potranno raggiungere il 3 o il 5% del loro fatturato annuale mondiale (o, in alternativa, 24 o 40 milioni di euro a seconda del crimine).
La proposta di direttiva è già stata approvata in via definitiva dal Parlamento europeo il 27 febbraio 2024 ed è ora in viaggio verso la Guri. Una volta pubblicata ed entrata in vigore, gli Stati membri avranno due anni per il suo recepimento.