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CIRCULAR ECONOMY MANAGER

Livello del percorso INTENSIVE
Durata 22h
Costo 835 €
CIRCULAR ECONOMY MANAGER
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Descrizione

CIRCULAR ECONOMY MANAGER

La transizione verso un’Economia Circolare, richiede nuove competenze e capacità trasversali in continua evoluzione. Il corso ON-DEMAND “Circular Economy Manager” è progettato per formare professionisti capaci di guidare le aziende verso un’economia sostenibile e circolare. Attraverso un percorso formativo strutturato in cinque moduli, i partecipanti acquisiranno competenze specifiche per implementare pratiche di economia circolare all’interno delle organizzazioni.
  • Il corso è rivolto a professionisti che desiderano specializzarsi nella gestione dell’economia circolare e a chiunque sia interessato a contribuire attivamente alla transizione verso un futuro più sostenibile.
  • Il corso è articolato in 4 moduli videoregistrati e fruibili in streaming sulla Circularity Platform.
  • L’intero corso o i singoli moduli possono essere acquistati tramite carta di credito o bonifico e seguiti in streaming sulla nostra piattaforma.
  • Una volta acquistati hanno validità di 100 giorni.
  • Al temine di ogni modulo è possibile eseguire un quiz per testare il livello di apprendimento
  • Al termine del corso verrà erogato un attestato di partecipazione nominale.
  • Il prezzo del corso è da intendersi iva inclusa.

Argomenti per questo corso

  • play_circle 1/5 IL RUOLO DEL CIRCULAR ECONOMY MANAGER schedule2:30:00
  • play_circle 2/5 ECODESIGN PER LA CIRCOLARITA' schedule2:10:00
  • play_circle 3/5 L'APPROCCIO LIFE CYCLE THINKING schedule7:00:00
  • play_circle 4/5 I MATERIALI NELL'ECONOMIA CIRCOLARE schedule5:40:00
  • play_circle 5/5 ABC DEI RIFIUTI NELL'ECONOMIA CIRCOLARE schedule5:00:00

Al termine del corso, i partecipanti saranno in grado di:

  • Comprendere il ruolo e le funzioni del Circular Economy Manager.
  • Applicare i principi dell’ecodesign per la creazione di prodotti sostenibili.
  • Utilizzare l’approccio Life Cycle Thinking per minimizzare l’impatto ambientale.
  • Identificare le opportunità di utilizzo dei materiali in un contesto di economia circolare.
  • Gestire i rifiuti in modo innovativo e sostenibile.

Modulo 1 – “IL RUOLO DEL CIRCULAR ECONOMY MANAGER”

Questo modulo introduce la figura professionale del Circular Economy Manager, esplorando le sue responsabilità e il valore che può portare all’interno di un’azienda. Ci sono inoltre diversi ruoli che hanno a che fare con la sostenibilità e l’economia circolare. Si fa chiarezza sulle differenze tra ESG, HSE, CE Manager per meglio gestire le nuove tematiche circolari da affrontare.

1.1 Chi è Il Circular Economy Manager
È il professionista che guida l’adozione di modelli di economia circolare all’interno dell’organizzazione. Lavora per ridurre sprechi, valorizzare risorse e promuovere la rigenerazione dei materiali. Collabora con diversi reparti aziendali per integrare la circolarità nei processi. È centrale nella transizione verso un’economia sostenibile e competitiva.

1.2 Competenze e specificità del Circular Manager
Deve possedere conoscenze multidisciplinari: tecniche, ambientali, economiche e normative. Ha competenze in eco-design, supply chain circolare, analisi LCA e gestione degli scarti. Sa leggere dati, definire KPI e attivare innovazione sostenibile. È una figura ponte tra strategia, operatività e sostenibilità.

1.3 Circular Manager vs ESG Manager vs HSE Manager
Il Circular Manager si concentra su strategie circolari e sull’uso efficiente delle risorse. L’ESG Manager valuta le performance ambientali, sociali e di governance in chiave finanziaria. L’HSE Manager gestisce salute, sicurezza e ambiente in ottica normativa. Le tre figure sono complementari, ma con focus e responsabilità distinti.

1.4 Misurare e certificare la circolarità
La misurazione della circolarità avviene tramite indicatori come il Circularity Index o strumenti LCA. Permette di valutare l’efficienza nell’uso delle risorse e l’impatto ambientale. Le certificazioni, come ReMade in Italy o ISO 59010, attestano l’impegno verso modelli circolari. Offrono trasparenza e vantaggi competitivi sul mercato.

Modulo 2 – “ECODESIGN PER LA CIRCOLARITà”

I partecipanti impareranno i principi dell’eco-design e come applicarli per sviluppare prodotti e servizi che favoriscano la circolarità. Si affrontano le politiche europee legate all’Economia Circolare fino ad arrivare a come concretamente implementare un design più circolare nella progettazione di prodotti, per renderli più facilmente smontabili, riparabili e allungargli la vita utile.

2.1 Le politiche europee dell’Ecodesign
L’Unione Europea promuove l’ecodesign tramite normative come la Direttiva Ecodesign e il Regolamento ESPR. L’obiettivo è progettare prodotti durevoli, riparabili, riciclabili ed efficienti dal punto di vista energetico. Queste politiche si inseriscono nel Green Deal e nel piano d’azione per l’economia circolare. Le aziende sono spinte a innovare già dalla fase progettuale.

2.2 Come rendere più circolare un prodotto partendo dal suo design
Il design è il primo passo per determinare la circolarità di un prodotto. Si interviene su materiali riciclati, modularità, riparabilità, smontaggio e fine vita. L’approccio deve considerare l’intero ciclo di vita (LCA) e ridurre l’uso di risorse vergini. Una buona progettazione anticipa problemi e crea valore sostenibile lungo tutta la filiera.

2.3 Comunicazione e Greenwashing circolare
Comunicare la circolarità richiede trasparenza, dati verificabili e coerenza con le pratiche aziendali. Il rischio di greenwashing è elevato se si usano claim vaghi o non supportati da prove. Le linee guida UE e le norme ISO aiutano a comunicare in modo corretto. Una comunicazione efficace rafforza la reputazione e la fiducia dei consumatori.

Modulo 3 – “L’APPROCCIO LIFE CYCLE THINKING”

Verranno analizzate le strategie per valutare l’impatto ambientale dei prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita, dalla produzione al riciclo. In questo modulo si affronta la teoria dell’LCA per capire il suo potenziale di utilizzo e come implementarlo all’interno della propria realtà aziendale.

3.1 Introduzione al Life Cycle Assessment
L’LCA (Valutazione del Ciclo di Vita) è una metodologia che analizza gli impatti ambientali di un prodotto o servizio lungo l’intero ciclo di vita. Dalla produzione alla dismissione, considera consumi di risorse ed emissioni. È uno strumento oggettivo, basato su dati scientifici e standard ISO 14040-14044. Fondamentale per strategie di sostenibilità e circolarità.

3.2 Definizione degli obiettivi
Questa fase stabilisce lo scopo dell’analisi LCA: cosa si vuole valutare e perché. Si identificano il pubblico di riferimento, l’uso previsto dei risultati e le decisioni da supportare. È cruciale per guidare tutte le fasi successive. Un obiettivo chiaro garantisce coerenza e rilevanza dell’analisi.

3.3 Definizione degli ambiti di analisi
Consiste nel delineare i confini del sistema, le unità funzionali e i criteri di inclusione/esclusione. Definisce cosa è incluso nel ciclo di vita (es. produzione, uso, fine vita) e in che misura. Influenza la qualità e la comparabilità dei risultati. Una delimitazione corretta evita errori di interpretazione.

3.4 Analisi di inventario
In questa fase si raccolgono dati su input (materie prime, energia) e output (emissioni, rifiuti) di ogni processo. È la parte più tecnica e complessa dell’LCA. Richiede fonti affidabili, banche dati e strumenti di modellazione. Costituisce la base quantitativa per l’analisi degli impatti.

3.5 Analisi degli impatti
Si traduce l’inventario in categorie di impatto ambientale (es. cambiamento climatico, eutrofizzazione, acidificazione). Ogni flusso viene caratterizzato per valutarne l’effetto sull’ambiente. Si utilizzano metodi riconosciuti come ReCiPe o ILCD. Fornisce una visione complessiva del carico ambientale del sistema analizzato.

3.6 Interpretazione e comunicazione dei risultati
I risultati vengono analizzati per trarre conclusioni utili e coerenti con gli obiettivi. Si identificano criticità, margini di miglioramento e incertezze. La comunicazione deve essere trasparente, comprensibile e adatta al pubblico di riferimento. Supporta decisioni ambientali consapevoli e strategiche.

3.7 LCA per etichette ambientali di prodotto
L’LCA è alla base di etichette come EPD (Environmental Product Declaration) e PEF (Product Environmental Footprint). Fornisce dati certificati sul profilo ambientale del prodotto. Aiuta i consumatori a fare scelte consapevoli e le aziende a dimostrare impegni concreti. È uno strumento competitivo e di marketing sostenibile.

3.8 LCA per sistemi di gestione ambientale
L’LCA integra i Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) come ISO 14001, supportando il miglioramento continuo. Permette di identificare impatti significativi, misurare performance e orientare obiettivi ambientali. Rafforza la credibilità del sistema e ne aumenta l’efficacia. È utile anche in ottica di audit e rendicontazione.

Modulo 4 – “I MATERIALI NELL’ECONOMIA CIRCOLARE”

L’Economia Circolare si basa principalmente sul concetto di riduzione del consumo della materia. È impostante quindi conoscere le caratteristiche delle principali tipologie di materiali e le loro potenzialità di riutilizzo e riciclaggio nell’ottica dell’economia circolare.

4.1 I materiali nell’economia circolare e le regole del riciclo dei materiali
L’economia circolare promuove l’uso efficiente dei materiali attraverso riuso, riciclo e rigenerazione. Ogni materiale ha regole specifiche di riciclo legate a normative tecniche e di qualità. È fondamentale progettare pensando alla separabilità e alla riciclabilità. La gestione corretta dei materiali riduce rifiuti e consumo di risorse vergini.

4.2 Plastica
La plastica è tra i materiali più usati ma anche più critici per l’ambiente. L’economia circolare ne richiede la riduzione, il riciclo meccanico o chimico e l’uso di materiali alternativi. La progettazione deve evitare mescole non separabili e migliorare la raccolta. Le normative UE, come la SUP, ne regolano l’uso e la gestione.

4.3 Bio-plastica
Le bioplastiche possono essere di origine biologica, biodegradabili o entrambe, ma non sono sempre sostenibili per definizione. Il loro impiego deve essere valutato con LCA e considerare fine vita e compatibilità con i sistemi di compostaggio. Possono sostituire la plastica convenzionale in alcuni contesti. È importante distinguere tra bio-based e compostabile.

4.4 Carta e legno
Carta e legno sono materiali rinnovabili e facilmente riciclabili, se gestiti correttamente. Il legno può essere riutilizzato o trasformato in pannelli, la carta in nuova carta da macero. La qualità del riciclo dipende dalla purezza e dal numero di cicli. Le certificazioni (FSC, PEFC) garantiscono provenienza sostenibile.

4.5 Metalli
I metalli sono altamente riciclabili senza perdere qualità, rendendoli perfetti per l’economia circolare. L’alluminio e l’acciaio hanno filiere consolidate di recupero. Tuttavia, l’estrazione primaria resta impattante: è cruciale chiudere i cicli. La progettazione deve facilitare la separazione dei metalli dai prodotti complessi.

4.6 Vetro
Il vetro è 100% riciclabile all’infinito, ma solo se raccolto e trattato correttamente. La qualità della raccolta (separata per colore, priva di contaminanti) è essenziale per garantire il riciclo. Ha un alto impatto energetico in produzione, ma il riciclo ne riduce significativamente l’impronta. È ideale per un ciclo chiuso efficiente.

4.7 Critical Raw Materials (CRM)
Le materie prime critiche sono risorse strategiche per l’industria europea, ma a rischio per approvvigionamento o impatto geopolitico. Include elementi come litio, terre rare e cobalto. L’economia circolare punta su recupero, riciclo e riduzione dell’uso. L’UE ha strategie dedicate per garantire sicurezza e sostenibilità.

4.8 Packaging nell’economia circolare
Il packaging circolare deve essere progettato per ridurre, riutilizzare o essere facilmente riciclato. Si favoriscono materiali monocomponente, riciclati e compostabili ove appropriato. Le direttive europee (come il PPWR) impongono requisiti stringenti per imballaggi sostenibili. Una buona progettazione riduce impatti ambientali e costi di gestione.

Modulo 5 – “ABC DEI RIFIUTI NELL’ECONOMIA CIRCOLARE”

Questo modulo affronta l’Economia Circolare dal punto di vista della gestione dei rifiuti. È fondamentale conoscere le principali “regole del gioco” per poterli trasformare in nuove risorse all’interno di un sistema economico circolare.

5.1 La gestione dei rifiuti nell’economia circolare
Nell’economia circolare i rifiuti non sono scarti, ma risorse da valorizzare. Si punta alla prevenzione, al riuso, al riciclo e al recupero, riducendo al minimo lo smaltimento. La gerarchia europea dei rifiuti guida le strategie sostenibili. L’obiettivo è chiudere i cicli produttivi in modo efficiente e a basso impatto.

5.2 Il settore industriale della gestione rifiuti
È un comparto strategico in trasformazione, da logica lineare a circolare. Include operatori pubblici e privati per raccolta, trattamento, selezione e riciclo. Le tecnologie avanzate e le normative europee spingono verso una gestione più efficiente. Il settore è centrale per la transizione ecologica e la sicurezza delle risorse.

5.3 La gestione dei rifiuti in azienda
Le aziende devono conoscere, classificare e tracciare i propri rifiuti, rispettando le normative ambientali. Una gestione circolare punta alla riduzione a monte, alla separazione e al riciclo interno o esterno. Gli audit ambientali e l’uso di software dedicati facilitano il controllo e il miglioramento. È un’area chiave per efficienza e conformità.

5.4 La responsabilità Estesa del Produttore EPR
L’EPR impone ai produttori l’obbligo di gestire il fine vita dei prodotti immessi sul mercato. Prevede sistemi collettivi o individuali per raccolta e riciclo (es. RAEE, imballaggi). Incentiva la progettazione ecocompatibile e la riduzione dell’impatto ambientale. È uno strumento normativo chiave per l’economia circolare in Europa.

I docenti del corso
corso economia circolare
Alberto Pizzocchero Circular economy Project Manager

Laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio in Tecnologie di Risanamento Ambientale al Politecnico di Milano, abilitato alla professione di Ingegnere, per accrescere le competenze manageriali e professionali sulle attuali tematiche di sostenibilità. Laurea professionale Executive Master in Circular Economy Management presso la LUISS Business School. Specializzato nella sostenibilità, ottimizzazione della gestione e trattamento dei rifiuti, principi e applicazione di Economia Green e Circolare in specifici progetti di settore e di singole aziende. Responsabile di formazione sulle tematiche di Sostenibilità ed Economia Circolare, con cattedre specifiche in Master professionali presso l’Università Cattolica di Milano, 24Ore Business School e direttamente all’interno delle aziende in percorsi formativi personalizzati. 

Circular economy & Carbon footprint Analyst corso economia circolare
Gabriele Cattivello Circular economy & Carbon footprint Analyst
Consegue la laurea magistrale in ingegneria dei materiali e delle nanotecnologie presso il Politecnico di Milano, ampliando la propria specializzazione in materiali polimerici con esami e corsi integrativi riguardanti la gestione e il riciclo dei materiali, l’analisi del ciclo di vita e elementi di micro e macroeconomia.
Nel corso degli anni di esperienza professionale, il background ingegneristico si è integrato con le metodologie per la stima degli impatti ambientali legati a prodotti, servizi e organizzazioni, acquisendo padronanza nei principali schemi del settore (ISO 14064, GHG PROTOCOL, ISO 14044).
Parallelamente, l’esperienza maturata a stretto contatto con l’industria del riciclo ha consentito di approfondire le dinamiche di mercato, i vincoli normativi e gli aspetti tecnici e gestionali peculiari di un settore ancora troppo sconosciuto al grande pubblico.
corso economia circolare
Leonardo Corbella Sustainability & Carbon footprint Specialist
Consegue nel 2019 la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e il Territorio presso l’Università di Milano Bicocca. Durante la realizzazione del proprio elaborato di tesi collabora con il gruppo di ricerca GREEN (Centro di Ricerca sulla geografia, le risorse naturali, l’energia , l’ambiente e le reti) dell’Università Commerciale Luigi Bocconi.
Da sempre attento e interessato alle tematiche di sostenibilità e desideroso di potervi contribuire attivamente, ha iniziato la propria carriera lavorativa come membro del team tecnico di Circularity in qualità di Sustainability & Carbon Footprint Specialist. 
Specializzato nell’analisi di dati ambientali nell’ambito di progetti di rendicontazione di sostenibilità e nella realizzazione di studi di Carbon Footprint. Si occupa infine dell’erogazione di corsi di formazione in materia di Sostenibilità ed economia Circolare sia in occasione di Master professionali presso la 24Ore Business School e l’Università Cattolica, sia rivolgendosi direttamente alle aziende nell’ambito di percorsi di formazione dedicati.

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