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Consorzio REC

Obiettivo: Circolarità della filiera

Edilizia - Infrastrutture

Il report ISPRA sui rifiuti speciali del 2021, che fotografava la situazione nel 2019, evidenziava 153 milioni di tonnellate di rifiuti generati dall’industria, di cui il 48% provenienti dal comparto dell’edilizia.

Con l’obiettivo di diffondere un modello circolare tra le PMI edili e le imprese artigiane italiane, è stato fondato il Consorzio REC (“Recupero Edilizia Circolare”) che prevede il coinvolgimento di più attori della filiera: rivenditoriimpiantitrasportatori e, soprattutto i produttori. Il Consorzio REC, nato da un’iniziativa di Federcomated, l’associazione dei rivenditori di materiali che fa capo a Confcommercio e con il supporto del Centro Materia Rinnovabile, è il primo a occuparsi della raccolta e, in futuro, si occuperà anche del riciclo del rifiuto da C&D. E’ stato costituito su base volontaria da parte di alcuni distributori, impianti e del produttore Vaga: un’azienda del gruppo Mapei con grande esperienza nella produzione dei materiali inerti, quindi assolutamente in linea con la tematica del recupero di rifiuti da C&D e della seconda vita del prodotto e la prima industria produttrice di materiali da costruzione a credere in questo progetto.

La PIATTAFORMA per l’ECONOMIA CIRCOLARE

Il Consorzio ha deciso di affidarsi a Circularity per lo sviluppo della piattaforma in grado di mettere in contatto tutti gli attori coinvolti nella filiera dei rifiuti da edilizia: i cantieri dove questi vengono prodotti, i trasportatori, fino ai centri di raccolta. Registrandosi si accede al sistema in cui è possibile tenere traccia di tutti i dati relativi ai propri materiali e rifiuti, visualizzando su mappa la localizzazione degli impianti di recupero e permettendo al consorziato di avere una fotografia in tempo reale quando riceve il rifiuto in ingresso, con relativo codice di rifiuto e le quantità.

Il CONSORZIO REC PER LA CIRCOLARITà DELLA FILIERA

Il punto di partenza è nella normativa, con una modifica all’articolo 185 bis del Decreto legislativo 152/2006, che dal 2020 definisce la nuova figura giuridica del “Deposito preliminare alla raccolta”, consentendo ai magazzini di materiali per l’edilizia di diventare punti di raccolta. “È un sistema win win per tutti gli attori della filiera, le imprese edili, i rivenditori, gli impiantisti, i trasportatori eccetera. Gli artigiani e le imprese edili non dovranno più sostenere lunghi viaggi, risparmiando economicamente e riducendo l’inquinamento. I magazzini edili potranno erogare il servizio di conferimento dei rifiuti da costruzione e demolizione (quelli contrassegnati col codice Cer 17, quindi cemento, mattoni, ceramiche, legno, plastica, vetro, metalli, miscele bituminose eccetera)” precisa nell’intervista a gowem Francesco Freri, presidente del Consorzio REC, architetto e General manager del franchising di rivendite 4BILD.

“Il consorzio REC nasce proprio per guidare l’operatore in questo percorso, nel rispetto del quadro normativo. L’iscrizione è molto semplice, perché si può fare in modalità digitale. È prevista l’uscita di un tecnico abilitato che, a seguito di un sopralluogo, organizza l’area del distributore per svolgere il servizio di centro preliminare alla raccolta (CPR). Consegniamo poi anche un brand manual con suggerimenti volti alla valorizzazione del marchio a livello di marketing: con questo progetto, infatti, è possibile un cambio di posizionamento per il rivenditore, che arriva a fornire un autentico servizio green, in grado di trasformare il rifiuto in prodotto riciclato. Dopodiché mettiamo a disposizione un manuale di procedure per la gestione dei rifiuti, sempre in compliance con la normativa, e svolgiamo una formazione dedicata sia al banconista, che gestisce l’inserimento dei dati in una piattaforma informatica sviluppata con Circularity, sia agli operatori esterni, che dovranno verificare la tipologia di rifiuto e il giusto iter di conferimento secondo i rispettivi codici CER“.

economia circolare
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