Circular guide

L’impresa Responsabile  

Unità didattica 5

L’impresa responsabile nella creazione di valore circolare è sostenibile all’interno e all’esterno delle sue attività di competenza. 

Un altro principio fondamentale legato alla sostenibilità di un’impresa è la sua responsabilità nel gestire efficacemente le problematiche d’impatto sociale ed etico al suo interno e nel contesto in cui la stessa opera. 
 
In primis è necessario che l’imprenditore abbia chiara cognizione dei vincoli normativi cui è sottoposta la sua azienda: una piena compliance infatti non è solo un requisito per non incorrere in sanzioni, ma è anche un elemento qualificante per la competitività di impresa. 
 
E’ fondamentale che l’imprenditore abbia una visione d’insieme dell’evoluzione normativa, attraverso un’informazione costante e puntuale, per assicurare nel tempo la continuità del proprio business. Un’impresa deve quindi rendersi responsabile del cambiamento all’interno e all’esterno del suo perimetro, tenendo sempre in considerazione i mutamenti di mercato che la possono coinvolgere. 
Non per caso infatti il mondo della finanza si sta aprendo a soluzioni interessanti e innovative volte a favorire prospettive di sostenibilità e Circular Economy
 
Anche lo scenario normativo sta cambiando: chi non inizia a ragionare (in anticipo) su questi fattori, riuscendo così a guadagnare un posizionamento di mercato distintivo –  facendo associare il proprio brand al concetto di “sostenibile” –  sarà comunque costretto dalla legge  ad adeguarsi. 
 
Dal 2018 è entrato in vigore il D. Lgs 254/2016 che ha introdotto l’obbligo per alcune aziende definite “di interesse pubblico” di rendicontare dati non finanziari insieme a quelli economico finanziari presenti bilancio di esercizio, (DNF: dichiarazione non finanziaria). Questo ha indotto molte società a iniziare un percorso di rendicontazione, ma non sempre la pubblicazione dei dati è accompagnata da una strategia a monte. In questo modo le aziende rischiano di partire dal fondo (il bilancio appunto), e non dal principio, riducendo così la rendicontazione ad un mero esercizio formale fine a se stesso. 
 
Nel momento in cui un’impresa vuole operare secondo un modello efficace di implementazione della sostenibilità nel proprio business e nella propria strategia, dovrebbe infatti  fare ordine sulle idee e i progetti in essere, definirne le priorità, darsi degli obiettivi (misurabili) e un action plan per raggiungerli. Si tratta cioè di andare a strutturare un Piano Strategico di Sostenibilità, al fine di ottenere un cruscotto di obiettivi misurabili e coerenti con la strategia aziendale, in cui gli aspetti di sostenibilità vengano pienamente integrati con gli aspetti sociali, ambientali e di governance. 
 
A dare ulteriore valore ed efficacia a questo processo, fondamentale è il coinvolgimento degli stakeholder ritenuti rilevanti per l’azienda. 
 
Per semplificare quali possano essere le responsabilità che un’impresa deve tenere in considerazione, distinguiamo di seguito in “responsabilità interne” e “responsabilità esterne”. 

Responsabilità interne dell’impresa  

Parlando di responsabilità interna,  l’employee engagement risulta il modello più frequentemente seguito dalle aziende, indipendentemente dallo dimensione. 
 
L’Employee Engagement è sinonimo di crescita, benessere e profitto in quanto un dipendente soddisfatto è produttivo, pienamente consapevole del proprio ruolo all’interno dell’organizzazione e più propenso ad offrire un contributo attivo allo sviluppo del business. 
 
Il legame esistente tra il livello di engagement dei collaboratori e le relative prestazioni aziendali è indiscutibile, i principali vantaggi sono la fidelizzazione e soddisfazione dei collaboratori, migliori prestazioni, attrazione di nuovi talenti. 
L’engagement delle persone può partire dall’introduzione di un piano di welfare aziendale, modulato sulla base del contesto aziendale (le esigenze dei dipendenti variano sensibilmente da azienda ad azienda anche in virtù dell’età media, della tipologia di settore e di altre caratteristiche che è bene analizzare prima di implementare le  eventuali iniziative). 
 
Esempi di azioni spesso attuate dalle imprese sono: convenzioni con strutture sanitarie, sportive e ludiche, smart working, formazione, ma anche iniziative volte al miglioramento dell’ambiente di lavoro, puntando al confort degli spazi, alla condivisione dei valori, al coinvolgimento delle persone e al potenziamento della comunicazione interna. 

Responsabilità esterne 

Tutte le iniziative volte a migliorare la qualità del lavoro all’interno dell’azienda creano inevitabilmente delle esternalità positive che possono essere valorizzate dall’imprenditore stesso. 
 
La percezione di un’azienda da parte degli stakeholder dipende infatti anche dalla sua attenzione alle tematiche sopracitate e al valore della sua “Responsabilità interna”. Per massimizzare dunque gli sforzi intrapresi internamente, l’azienda deve necessariamente porre attenzione  alle esigenze del territorio in cui opera e a quelle degli stakeholder esterni con si relaziona (clienti, fornitori, media). 
Relativamente all’aspetto “Ambiente”, l’azienda si pone spesso obiettivi legati all’ottenimento di certificazioni  (ISO 14001, EMAS, etc.). che attestino l’impegno nel tenere monitorato e ridurre il proprio impatto ambientale. 
 
Inoltre il monitoraggio delle emissioni, la riduzione degli scarti, l’ottimizzazione degli acquisti di materia prima rappresentano macro-obiettivi fondamentali quasi sempre presenti all’interno dei piani di miglioramento in  ottica di sostenibilità e di economia circolare. 
 
Un’azienda è giudicata virtuosa inoltre quando mantiene un dialogo aperto e costante con la comunità locale in cui opera, promuovendo iniziative che valorizzino il territorio limitrofo. 
 
Lo stakeholder fornitore rappresenta per le aziende uno dei temi più delicati in ottica di qualificazione della catena di fornitura anche sulla base dei principi CSR. Un esempio di attestazione che stan prendendo piede in questa direzione è il Green Touch di Circularity, basato sulla Linea Guida ISO 26000. 
 
In generale comunque, l’apertura ad una comunicazione efficace e trasparente da parte dell’azienda che parte da processi strutturati di ascolto e di dialogo verso tutte le classi di stakeholder esterni (anche clienti, media, azionisti, etc.) rappresenta il primo traguardo di un’azienda responsabile nel suo processo di creazione di valore condiviso. 

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