Il 16 dicembre 2022 il Consiglio dei Ministri ha licenziato in via preliminare lo schema di Dlgs che riscrive il Codice appalti e rafforza l‘obbligo dei criteri ambientali minimi (Cam) nei bandi di gara.
Secondo la dichiarazione del Presidente del Consiglio si tratta di un testo organico ed equilibrato cui ha dato un grande contributo nella stesura il Consiglio di Stato, il quale, incaricato della redazione del testo, ne aveva inviato al Governo la bozza definitiva il 7 dicembre 2022. Il provvedimento sostituirà l’attuale Codice appalti (Dlgs 50/2016), ed è stato scritto in ottemperanza a quanto disposto dalla legge delega 21 giugno 2022, n. 78. Tra le novità “ambientali” contenute nel testo come diffuso dal Consiglio di Stato, spicca quella che prevede in modo chiaro l’obbligo di inserire i criteri ambientali minimi (Cam) nei bandi di gara (laddove previsti dal relativo decreto ministeriale di riferimento per lo specifico affidamento). Una norma più pregnante e precisa di quanto attualmente previsto dall’articolo 34, Dlgs 50/2016.
Secondo il testo dello schema, inoltre, l‘affidamento diretto in house dei servizi di interesse economico generale di livello locale (tra cui rientrano il servizio idrico integrato e il servizio rifiuti) sarà disciplinato dal futuro Testo unico dei servizi pubblici locali (licenziato in via preliminare dal Governo il 16 settembre 2022) e non più dal Codice dei contratti pubblici.
Infine, fissata al 20% la riduzione dell’importo della garanzia finanziaria che il partecipante alla gara deve obbligatoriamente prestare nel caso che l’impresa sia in possesso di una delle certificazioni ambientali di processo e di prodotto indicate nell’allegato II.13 alla bozza di Codice.