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Come funziona la filiera del riciclo della carta

di Circularity

Data 01/05/2022
Tipo News
riciclo della carta

I prodotti di carta sono naturali e provengono da fonti rinnovabili e locali. Inoltre, non solo sono riciclabili, ma vengono di fatto riciclati in modo massiccio. Rinnovabilità e riciclabilità, combinate, uniscono la circolarità naturale (materie prime che non si esauriscono, si rigenerano e si ripiantano) con la circolarità sociale e industriale del riciclaggio. Il riciclo della carta coinvolge infatti i cittadini che, dopo aver utilizzato i prodotti, collaborano con le amministrazioni e l’industria nel loro recupero. Pertanto, i settori economici integrati nella catena del valore della cellulosa, del riciclo della carta e del cartone, sono consapevoli del potenziale di questa filiera per guidare un nuovo modello basato sulla bioeconomia circolare e sulla decarbonizzazione. 

Passato e futuro dell’industria del riciclo della carta  

La carta come la conosciamo oggi nasce nel 1800, tempi in cui la rivoluzione industriale ne ha permesso la produzione di massa e la diversificazione degli impieghi: oltre ai prodotti da stampa, si iniziò a produrre carta igienica, confezioni di cartone per gli imballaggi e poi, nel secolo scorso, la carta per gli isolamenti elettrici, i giocattoli e tanti altri prodotti.  

riciclo della carta

L’industria italiana in questa evoluzione ha giocato un ruolo di primo piano, anche se ad oggi il nostro paese deve importare la maggior parte della cellulosa per fare la carta. Tutta la cellulosa importata in Italia è soggetta a verifica di legalità e circa l’80% è dotata di certificazione di sostenibilità. Il tasso di circolarità (rapporto tra materie prime secondarie e quelle totali impiegate) di tutto il settore, grazie al ciclo virtuoso che parte dalle raccolte differenziate, raggiunge il 55%. Si registrano eccellenze nella filiera degli imballaggi, che consentono di raggiungere l’80% di riciclo della carta. Un target che, per il settore dell’imballaggio, è già oltre gli obiettivi europei previsti al 2025 e in linea con quelli del 2030 che fissano il riciclo all’85%. 

Il riciclo della carta e cartone  

Nella filiera della carta, i rifiuti oggi sono in larga parte recuperati e riciclati, consentendo il ritorno in circolo del materiale. Il rifiuto viene riciclato e reimmesso nei cicli produttivi e di consumo come nuova materia prima che sostituisce in larga parte le materie prime vergini. La carta può essere reimmessa nel processo produttivo numerose volte: secondo gli addetti ai lavori può essere riutilizzata da cinque fino a un massimo di sette volte. Questo perché nella trasformazione da carta da macero a fibra naturale il materiale riceve notevoli stress, con piccole perdite di caratteristiche e una perdita delle fibre stesse. 

Attraverso la chiusura del cerchio non solo si riduce il consumo di materia prima, ma si risparmiano anche energia e acqua, si riducono le emissioni e si diminuisce la quantità di materiali destinati alle discariche, risparmiando così preziose risorse che andrebbero altrimenti sprecate. 

Fino agli anni Ottanta si consumava esclusivamente carta fabbricata con la cellulosa di legno, quindi carta nuova. “Oggi, per lo meno in Italia – sottolinea Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica) – capita il contrario: si riciclano otto imballaggi su dieci. Ciò significa che si consuma meno materia prima vergine. Inoltre, in Europa, per ogni albero tagliato dall’industria della carta ne vengono piantati tre e nel nostro continente la riforestazione è in crescita ovunque”.

Riciclare carta e cartone significa molto anche per l’aria che respiriamo. Le emissioni di anidride carbonica evitate in un anno grazie al riciclo di carta e cartone – stando alle stime di Comieco – equivalgono a sei giorni di blocco totale del traffico in tutta Italia. “Dai suoi esordi nella fine degli anni Novanta – sottolinea Carlo Montalbetti, Direttore generale di Comieco – l’Italia del riciclo di carta e cartone ha compiuto importanti passi avanti e noi italiani possiamo considerarci a pieno diritto una tra le nazioni europee meglio organizzate. In vent’anni, i volumi di carta e cartone raccolti sono più che triplicati. Ciò significa 45 milioni di tonnellate di CO2 evitate e 400 discariche risparmiate sul territorio.” 

Nel caso della carta, le potenzialità legate al riciclo sono sfruttate e massimizzate a livello sia europeo sia italiano. La quasi totalità dei rifiuti in carta e cartone viene riciclata. La termovalorizzazione risulta marginale: solo l’1% dei rifiuti in carta viene destinato a questa modalità di trattamento in Europa. 

La filiera della carta: circolare prima di Ellen MacArthur 

Il settore della carta – come ricorda il Rapporto 2019 di Unirima, l’Unione nazionale delle imprese di recupero e riciclo maceri – è storicamente e strutturalmente un settore circolare.” Molto prima che Ellen MacArthur ponesse con la sua fondazione il tema dell’economia circolare al centro del dibattito politico ed economico in tutta Europa.  

La filiera è infatti chiusa e il prodotto una volta utilizzato può essere recuperato e reimpiegato nel processo produttivo per fabbricare nuova carta. La fase di produzione e quella di riciclo, in genere, coincidono. La cosiddetta carta da macero, ovvero la materia prima secondaria, viene impiegata in alternativa o insieme alla cellulosa (la materia vergine) dalle cartiere per produrre nuova carta. Sotto tale profilo la filiera della carta è un vero e proprio modello di economia circolare: da carta nasce nuova carta. La raccolta può avvenire attraverso due diversi canali:

  • Urbano, con la raccolta differenziata svolta dalle aziende di gestione dei rifiuti urbani e assimilati (public utilities e imprese private) – di cui Comieco garantisce il ritiro attraverso corrispettivi economici verso i comuni previsti da un Accordo Quadro nazionale con l’ANCI.
  • Industriale, attraverso aziende specializzate, generalmente private.
    Le aziende che effettuano la raccolta differenziata conferiscono la carta agli impianti di recupero, i quali a loro volta provvedono alle operazioni di selezione e valorizzazione finalizzate alla produzione di materia prima seconda che viene poi utilizzata nei cicli produttivi dalle cartiere che producono nuova carta (le bobine). Questa viene successivamente utilizzata dai trasformatori del settore cartotecnico, che la impiegano per fabbricare i prodotti finiti. A fine vita del prodotto, cioè una volta terminato l’impiego, il ciclo circolare riparte attraverso i circuiti delle raccolte differenziate. 

La catena comprende attività economiche molto varie ed eterogenee: dalle piantagioni di legno per la carta, passando per la fabbricazione della cellulosa e della carta, le industrie di fabbricazione dei prodotti cartacei (imballaggi in cartone ondulato e patinato, sacchetti di carta, cartoleria, carta velina…), i settori della pubblicità e del direct marketing, la stampa e l’editoria, fino alla logistica di consegna (servizi postali e di corriere), chiudendo il ciclo con il recupero dei rifiuti di carta e cartone e il loro ritorno alle cartiere. 

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