I Deputati Ue concordano nel vietare l’utilizzo di indicazioni ambientali generiche – come “naturale” – in assenza di prove dettagliate e l’utilizzo di dichiarazioni ambientali basate esclusivamente sulla compensazione delle emissioni di CO2.
Sono questi alcuni dei principali aspetti contenuti nella posizione negoziale, votata dal Parlamento europeo l’11 maggio 2023, sulla proposta di direttiva in materia di “responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione” presentata dalla Commissione europea il 30 marzo 2022.
La posizione negoziale, sulla cui base saranno condotti i prossimi negoziati con gli Stati membri per stabilire il definivo contenuto della nuova disciplina (il Consiglio Ue ha adottato il proprio mandato il 3 maggio 2023), sottolinea anche l’intenzione del Parlamento di vietare altre pratiche ingannevoli — relative al campo di applicazione delle dichiarazioni ambientali, alla durata o all’utilizzo dei prodotti – e di autorizzare le etichette di sostenibilità a condizione che siano basate su sistemi di certificazione ufficiali o stabiliti da autorità pubbliche.
Considerato che la disciplina in itinere, oltre ad aiutare i consumatori a fare scelte rispettose dell’ambiente, intende incoraggiare le aziende a offrire prodotti più durevoli e sostenibili, il Parlamento Ue spinge inoltre a favore di norme intese a contrastare l’obsolescenza precoce dei prodotti, che passano anche dall’introduzione di un nuovo marchio di garanzia per indicare le eventuali estensioni di durata offerte dai produttori.