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Riciclo imballaggi, le previsioni di CONAI

di Circularity

Data 04/04/2024
Tipo News

In occasione della giornata mondiale del riciclo del 18 marzo, il Consorzio nazionale imballaggi CONAI, come di consueto, annuncia una stima sul riciclo degli imballaggi dell’anno in corso. E quelli relativi al 2024 sono piuttosto incoraggianti.

Secondo Conai, oltre 10 milioni e 300.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio troveranno una seconda vita, ossia il 74,9% dell’immesso al consumo.

«Dopo un 2023 difficile, possiamo guardare al futuro con più ottimismo – ha dichiarato il presidente Ignazio Capuano – Ma dobbiamo continuare a impegnarci per migliorare questi risultati: la nostra industria del riciclo è un’eccellenza che può fare ancora meglio”.

I risultati positivi nonostante la contrazione sull’immesso al consumo

Sfiorare il 75% di riciclo significa aver superato con sei anni di anticipo gli obiettivi europei di riciclo richiesti entro il 2030. Secondo gli ultimi dati Eurostat l’Italia si contende la leadership con la Germania per riciclo pro-capite degli imballaggi.

Nel 2024 CONAI prevede di riciclare il 77,8% per l’acciaio (409.000 tonnellate), 73% dell’alluminio (64.000 tonnellate),l’85,6% della carta (4,3 milioni di tonnellate), il 65,1% del legno (2,13 milioni di tonnellate), il 52% di plastica e bioplastica compostabile (1,183 milioni di tonnellate, di cui circa 51.000 di bioplastica) all’85,9% del vetro (2,325 milioni di tonnellate).

Nonostante la seconda metà del 2023 si sia chiusa con una forte contrazione dell’immesso al consumo di imballaggio, quelli di CONAI rimangono numeri importanti. Con ogni probabilità l’inflazione porterà gli italiani a limitare i consumi anche nel 2024, ma l’aspettativa, secondo il presidente Capuano, è che tutti gli attori della filiera possano continuare a impegnarsi sempre di più per migliorare i risultati in questo ramo della nostra economia circolare.

“Ci aspettiamo infatti una riconfigurazione delle scelte e dei luoghi di acquisto, che però non dovrebbe intaccare troppo il settore del riciclo, in particolare degli imballaggi – ha aggiunto Capuano –  Il riciclo è un’eccellenza del nostro Paese che va potenziata. Dagli enti locali che dovranno sviluppare i sistemi di raccolta per garantire risultati sempre migliori, agli impianti che selezionano e riciclano i rifiuti, fino a chi fa ricerca per migliorare sia le tecnologie di riciclo sia l’eco-progettazione”.

I risultati positivi nonostante la contrazione dell’immesso al consumo

Il riciclo è un’attività di recupero di materia che abbraccia una miriade di settori, prodotti e materiali. La sua importanza viene ogni anno celebrata dall’associazione Global Recycling Foundation, che sottolinea come il riciclo sia un’importantissima forma di mitigazione della crisi climatica. L’ente ricorda che il riciclo evita il rilascio in atmosfera di circa 700 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica ogni anno, e soprattutto ci consente di non trasformare il Pianeta in un’enorme discarica a cielo aperto.

Nel caso degli imballaggi monouso, il ruolo della raccolta differenziata è ancora più essenziale e dai cittadini ci si aspetta un’attenzione sempre maggiore.

Gli errori nella raccolta del vetro

Sempre in occasione della Giornata mondiale del riciclo, COREVE (Consorzio recupero vetro) ricorda che, secondo uno studio condotto da AstraRicerche, il 9,1% degli italiani ammette di non saper riciclare adeguatamente il vetro. Una percentuale che raddoppia se si guarda ai giovani tra i 18 e i 24 anni.

Gli errori più comuni riguardano la raccolta di bicchieri (71%), i vetri delle finestre (42,9%) o il cristallo (22,9%). Anche oggetti in porcellana come tazze e tazzine e pirofile in borosilicato finiscono erroneamente nella raccolta del vetro nell’8% dei casi. A livello territoriale, sono gli abitanti delle regioni del Sud a darsi la valutazione più bassa, giudicando la propria abilità nel differenziare i rifiuti in vetro nel 12% dei casi sotto la sufficienza.

Infine, la ricerca commissionata da COREVE rivela che quasi 2 italiani su 10 decidono consapevolmente di gettare nel vetro il tubo della tv, il 16% i tubi al neon, il 5% gli oggetti di cristallo, quasi il 9% le lampadine, quasi il 14% gli oggetti in ceramica, l’8,4% il borosilicato, il 6,2% le lenti per gli occhiali, il 3,7% i vetri delle finestre.

Tra raccolta e riciclo ci sono ancora margini di miglioramento. Per il CONAI rimane essenziale insistere sul dialogo con i cittadini per limitare gli errori durante la raccolta differenziata di qualsiasi materiale.

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