Realizzare calzature più sostenibili non è un compito facile, sopratutto perché le scarpe da ginnastica sono prodotte utilizzando una moltitudine di materiali che non sono tra i più ecologici.
Ma solo perché realizzare calzature sostenibili non è facile non significa che non valga la pena farlo.
Nel reparto calzaturiero di Salomon, numerosi esperti sono impegnati a lavorare su soluzioni di sostenibili per le scarpe del futuro.
Per esempio, il modello Crossamphibian Swift 2, arrivata nei negozi l’estate scorsa, è il primo prodotto di calzature Salomon realizzato con materiali riciclati. Ogni paio di scarpe Crossamphibian Swift 2 è prodotto con l’equivalente di 1,75 bottiglie di plastica, due spighe di grano e fondi di caffè scartati, tutti materiali post consumo. La parte frontale della scarpa è costituita da PET (polietilene tereftalato), derivante da bottiglie di plastica; le sezioni superiori sintetiche sono realizzate con fibre di mais al 50%, utilizzando due spighe di grano. La pelle scamosciata della linguetta è realizzata in plastica riciclata e la soletta è composta da 10 grammi di fondi di caffè utilizzando la tecnologia S-Café, che aiuta anche a controllare gli odori.
Ma non è tutto, perché Salomon è un brand specializzato anche in attrezzature sportive invernali.
La società ha infatti appena comunicato che nel 2021 lanceranno sul mercato una nuova linea progettato per essere riciclabili al 100%. Le nuove sneakers, una volta vecchie o usurate, potranno avere nuova vita sotto forma di scarponi da sci sempre del marchio Salomon.
Il merito va alla scelta dei materiali: quelli che attualmente compongono una normale scarpa da corsa fatto di poliesteri, gomme, colle e cuciture rendono quasi impossibile riciclare la scarpa nella sua interezza.
La soluzione vincente e in linea con i principi dell’economia circolare è l’utilizzo del Tpu (poliuretano termoplastico), che in molte scarpe viene utilizzato tra le diverse componenti, ma non in modo esclusivo.
La scelta non è certo casuale: già ampiamente utilizzato nell’industria automobilistica, energetica ed elettronica, questo polimero risulta una delle sostanze con maggiore resistenza agli oli e all’abrasione, è inoltre impermeabile all’acqua e resistente anche all’ossidazione, molto di più rispetto alle gomme a base di idrocarburi.
Nelle sneaker Salomon il TPU è stato impiegato per realizzare sia la parte superiore della scarpa che la suola. Il che consente di ridurre l’impiego di colle e cuciture che complicano il riciclo poiché una scarpa realizzata completamente in Tpu può essere interamente triturata, senza che vi sia la necessità di separarne i componenti. Perciò, una volta arrivata a fine vita, la scarpa verrà semplicemente ridotta in granuli che verranno poi miscelati con nuovi polimeri e usati come “inchiostro” in una stampa ad iniezione per creare degli scarponi da sci.
Il 30% dell’impatto ambientale negativo generato dall’industria calzaturiera è riconducibile alla scelta delle materie prime utilizzate.
Come in tutte le filiere produttive, la soluzione più virtuosa da adottare non riguarda solo il recupero del prodotto a fine vita, bensì il re-design del processo produttivo che ha generato quel prodotto, in modo da scegliere materiali riciclati e rigenerabili, limitando così a monte la produzione del rifiuto stesso.
RIFERIMENTI
Rinnovabili.it
Da Salomon le sneaker 100% riciclabili che rinascono come scarponi da sci
Salomon.com
Creating more sustainable footwear
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