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“THE OCEAN CLEANUP” from plastic pollution

di Circularity

Data 03/04/2020
Tipo News

In cosa consiste la plastic pollution: Ogni anno milioni di tonnellate di plastica entrano negli oceani, l’80% proviene dai fiumi, e parte di essa rimane intrappolata in vortici di correnti, generando le cosiddette “isole di plastica” in mezzo all’oceano.

Attualmente, più di 5 trilioni di pezzi di plastica galleggiano nei nostri oceani.
I rifiuti si accumulano maggiormente in cinque enormi aree, la più grande delle quali è la Great Pacific Garbage Patch, situata tra le Hawaii e la California.

Gestire l’enorme quantitativo di materiali plastici negli oceani richiede, da un lato, la riduzione della produzione dei rifiuti plastici a monte, dall’altro, la pulizia di ciò che si è già accumulato e che non si dissolverebbe da solo se non in centinaia di anni.
Ripulire il Great Pacific Garbage Patch usando metodi convenzionali – navi e reti – richiederebbe migliaia di anni e decine di miliardi di dollari per essere completato. Inoltre, le plastiche galleggianti si disperdono in milioni di chilometri quadrati, viaggiando in tutte le direzioni.

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The Ocean Clean Up” è una tecnologia progettata per fare il “lavoro grosso” e concentrare la plastica in un punto, creando una costa artificiale in mezzo all’oceano.
Il sistema è costituito da un lungo galleggiante connesso ad una parete sottomarina che pende sotto di esso. Il galleggiante impedisce alla plastica in superficie di disperdersi, mentre la parete impedisce ai detriti di fuoriuscire al di sotto del galleggiante, mantenendo quindi la plastica all’interno del sistema di ritenzione.

THE OCEAN CLEANUP

Per un’area grande come il Great Pacific Garbage Patch – si stima corrisponda ad un minimo di 700.00 km2 – i metodi di pulizia “attivi” costituirebbero un enorme dispendio di energia, ecco perché The Ocean Clean Up è un sistema “passivo” che sfrutta la forza delle maree oceaniche.
Sia la plastica che il sistema stesso vengono trainati dal vento, dalle onde e dalla corrente, in modo da navigare nel Garbage Patch per lunghi periodi di tempo. Viene poi utilizzata un’ancora per rallentare il sistema, in modo che la plastica possa essere catturata e trattenuta.

Il sistema è progettato per catturare materie plastiche che vanno da piccoli detriti di pochi millimetri – le cosiddette microplastiche – fino a detriti di grandi dimensioni, tra cui enormi reti da pesca abbandonate (reti fantasma), larghe anche decine di metri.
Quando questi sistemi saranno installati in tutti i vortici oceanici, in combinazione con la riduzione dei rifiuti plastici prodotti e scaricati nei fiumi, The Ocean Cleanup prevede di poter rimuovere il 90% della plastica oceanica entro il 2040.

I modelli mostrano che un lancio su larga scala del sistema di pulizia potrebbe pulire il 50% della Great Pacific Garbage Patch in soli cinque anni.

Nessuna rotta di navigazione attraversa la Great Pacific Garbage Patch, quindi le possibilità che una nave attraversi un sistema galleggiante sono minime. Ma per evitare rischi, ogni futuro sistema della flotta sarà dotato di lanterne, riflettori radar, segnali di navigazione, GPS e radiofari anticollisione.
L’AIS (Automatic Information System) trasmetterà in modo continuo la posizione dei sistemi alle navi di passaggio monitorate tramite GPS qualora dovessero uscire dalla zona. La Guardia costiera degli Stati Uniti traccia una mappa dell’area come una zona operativa speciale e emetterà un avviso alle navi in merito alla presenza dei sistemi.

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THE INTERCEPTOR

Per liberare gli oceani dalla plastica, non è possibile solo ripulire ciò che è già in circolazione, ma è fondamentale anche impedire l’ingresso di tutti i rifiuti plastici che vengono riversati in mare.
Collaborando con i leader mondiali, i singoli individui e le società private, l’obiettivo di Ocean Cleanup è quello di ripulire dalla plastica i 1000 fiumi più inquinanti del mondo, entro il 2025.

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Per raggiungere questo obiettivo è stato realizzato l’Interceptor con lo scopo di intercettare i rifiuti di plastica fluviali come prima soluzione scalabile per impedire alla plastica di entrare negli oceani. L’Interceptor alimentato ad energia solare al 100%, estrae la plastica in modo autonomo e, grazie al design del catamarano, il percorso del flusso d’acqua è ottimizzato per passare attraverso il sistema, trasportando la plastica galleggiante sul nastro trasportatore.

Al momento esistono 2 “Interceptor” attivi. Il primo prototipo è attualmente nel Cengkareng Drain di Jakarta. Il secondo è nel fiume Klang che attraversa Kuala Lumpur – secondo le ricerche, uno dei 50 fiumi più inquinanti al mondo.

RISULTATI: LA SALVAGUARDIA DEL MONDO MARINO

La protezione dell’ambiente naturale è il motore dell’iniziativa e dell’impegno di rimuovere enormi quantità di plastica dagli oceani in tutto il mondo.
Per i primi 116 giorni, un team di scienziati ed esperti ha condotto ampie campagne di monitoraggio e osservazione per misurare ogni possibile impatto ambientale del Sistema 001 e ridurre al minimo qualsiasi potenziale danno alla vita marina. Sono state eseguite oltre 1045 ore di monitoraggio visivo e acustico e durante questo periodo non sono state osservate sostanziali interferenze tra il Sistema 001 e l’ecosistema oceanico né alcun rischio per gli animali.

FROM POLLUTION TO PRODUCT

L’idea di Ocean Cleanup è quella di realizzare un prodotto sostenibile in quanto originato dal riciclo di tutta la plastica raccolta nel Great Pacific Garbage Patch e nei fiumi più inquinati nel mondo.
I primi prodotti saranno lanciati a settembre 2020.
Trattandosi di un’organizzazione senza scopo di lucro, il 100% dei proventi ricavati dalla vendita dei prodotti, verrà reinvestito nello sviluppo continuo del sistema di pulizia.


FONTI:
The Ocean Clean Up


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