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Etichetta ambientale: uno strumento efficace di informazione al consumatore

di Circularity

Data 14/03/2022
Tipo News

L’informazione è uno strumento potenzialmente efficace per dare ai consumatori la possibilità di agire a favore dell’ambiente, tra cui l’etichetta ambientale. Secondo una ricerca del OECD Environment Directorate, i consumatori sono generalmente preoccupati per l’ambiente e su come le loro azioni impattano la sua salute. Tuttavia, le tendenze degli impatti ambientali dei modelli di consumo delle famiglie mostrano che tale preoccupazione non sempre si traduce in decisioni e acquisti. . Un migliore accesso a informazioni di qualità può aumentare la consapevolezza ambientale e dare l’opportunità di prendere in considerazione le preoccupazioni ambientali nelle decisioni quotidiane.  

Ogni giorno i consumatori sono circondati da una grande quantità di informazioni che influenzano il loro processo decisionale. Molte poche di queste informazioni riguardano direttamente l’ambiente. Delle informazioni ambientali disponibili, alcune sono informative, ma molte sono confuse, fuorvianti o non immediatamente rilevanti per le preoccupazioni dei consumatori. Comprendere questo ambiente informativo è importante per progettare strategie atte ad aiutare le famiglie a ridurre l’impatto ambientale dei loro modelli di consumo.  

I principali canali di informazione diretta ai consumatori includono: 

  • Il mercato dell’informazione (etichette, pubblicità, rivenditori e rapporti ambientali aziendali) 
  • I mass media (televisione, radio, giornali, riviste e Internet) 
  • Le organizzazioni sociali, come le organizzazioni ambientali e dei consumatori.  

Etichetta ambientale: etichette ecologiche e rivendicazioni ambientali 

Nel caso dell’etichetta come mezzo di comunicazione, le informazioni sulle caratteristiche ambientali dei prodotti e dei servizi sono comunicate sul mercato attraverso una serie di etichette (singola questione, multi-criteri, luogo di origine, ecc.) e un insieme vario e in continua evoluzione di quelle che possono essere vagamente chiamate “dichiarazioni ambientali”, spesso dichiarazioni e immagini non controllate e autodichiarate. L’etichettatura ambientale si è espansa rapidamente dal 1977, quando fu introdotta la prima etichetta ecologica, l’Angelo Blu tedesco. L’argomento è stato il soggetto di molti studi e dibattiti non solo sugli aspetti tecnici e organizzativi delle diverse categorie di etichette ambientali, ma anche sull’efficacia delle etichette ambientali nel ridurre i costi di informazione per produttori e consumatori e nel raggiungere risultati ambientali positivi. 

Idealmente, i marchi ecologici forniscono informazioni ambientali rilevanti e accurate su prodotti e servizi come mezzo per promuovere il consumo e la produzione sostenibili dal punto di vista ambientale: 

Aiutando i consumatori a fare una scelta consapevole dal punto di vista ambientale, 

Assistendo gli acquirenti professionali, 

– Fornendo alle industrie uno strumento di marketing ambientale, 

Creando mercati per beni preferibili dal punto di vista ambientale, 

– Fornendo una guida per lo sviluppo e la progettazione del prodotto

– Stimolando processi di produzione più sostenibili  

– Servendo obiettivi di politica ambientale e educativa  

Il potenziale delle etichette e delle dichiarazioni ambientali di catturare mercati di nicchia e guidare i consumatori interessati ha portato alla loro proliferazione negli ultimi anni. Un esempio interessante è il caso del supermercato online norvegese Oda, che da gennaio 2021 ha etichettato tutti i suoi prodotti alimentari in base all’impronta di carbonio (bassa, media o alta), stampando le informazioni sugli scontrini. L’iniziativa ha portato ad una diminuzione del numero di ordini per carne rossa e, allo stesso tempo, ad un significativo aumento nell’acquisto di prodotti vegetali, come hamburger vegani o zuppe di legumi.  

Etichetta ambientale in Norvegia ha influenzato sulle scelta della carne rossa
Il supermercato norvegese ODA ha visto una riduzione degli acquisti di carne rossa in seguito all’introduzione dell’etichetta ambientale

L’etichetta ambientale digitale (EAD) di Junker App  

Sono sempre di più le normative che obbligano le aziende a comunicare ai consumatori le caratteristiche ambientali dei prodotti, anche per quanto riguarda lo smaltimento del packaging.  Ad esempio, il DL 116 del settembre 2020 ha indicati come tutti gli imballaggi debbano essere adeguatamente etichettati e contenere informazioni atte a facilitarne la raccolta e il riciclaggio. L’adeguamento è risultato particolarmente difficoltoso per i prodotti cosmetici, i cui imballaggi sono soventemente di ridotte dimensioni. Un problema che è stato però risolto grazie all’etichetta ambientale digitale (EAD) sviluppata da Junker app, che fornisce tutte le informazioni di smaltimento tramite una rapida scansione del codice a barre. L’app permette inoltre di geolocalizzare tutte le informazioni per lo smaltimento dell’imballaggio.  

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