Chi sono i Paesi più virtuosi al mondo del riciclo dei rifiuti urbani? Secondo uno studio condotto da Reloop e la società di consulting Eunomia Research, è l’Austria la nazione con il tasso di riciclo più elevato della “The Global Recycling League”, la classifica che confronta le performance di 48 Paesi. Lo studio, commissionato dall’azienda di riciclo Tomra, il governo gallese, l’International Aluminium Institute e l’Istituto dei produttori di lattine, include anche Paesi a basso reddito di America Latina, Asia e Africa, in modo da evidenziare le disparità a livello globale.
L’Austria prima, Italia 14esima
Le prestazioni di ciascun Paese sono state analizzate a partire dal tasso di riciclo dichiarato ufficialmente dalle agenzie ambientali nazionali. Considerate le differenze nei metodi di reporting, i ricercatori hanno cercato di presentare i dati con la massima coerenza, “alle volte aggiustando i risultati grazie a fonti addizionali” si legge nel report.
Complessivamente i migliori “ricicloni” al mondo non superano un tasso di riciclo dei rifiuti urbani del 60%. L’Austria guida la classifica con il 59%, segue il Galles con il 58,6%. Terza posizione è occupata da Taiwan con il 52,5%. Otto dei primi 10 si trovano in Europa, di cui sette in Europa occidentale, prova del fatto che le politiche circolari di lunga data che hanno guidato gli investimenti nella raccolta e nel riciclo dei rifiuti urbani hanno dato i loro frutti.
“Grazie agli sforzi delle famiglie e degli uffici in tutto il Galles, ci siamo trasformati da una nazione con tassi di riciclo molto bassi a uno dei Paesi più virtuosi al mondo”, ha dichiarato Vaughan Gething, primo ministro del Galles.
Nella top ten c’è anche l’Irlanda del Nord, al nono posto (45,3%). L’Inghilterra si è piazzata all’11° posto (44%) mentre l’Italia è solamente 14°. Questo non deve sorprendere più di tanto perché le classifiche variano ovviamente a seconda del tipo di rifiuti che si prendono in considerazione. Roma, per esempio, è prima in Europa se si considerano anche i rifiuti industriali.
In Asia fanno eccezione Taiwan e Corea del Sud, che dispongono di sistemi di raccolta e trattamento consolidati. Male Singapore che riporta dati aggregati e non differenzia i rifiuti urbani delle restanti frazioni. Cali significativi si sono registrati in Spagna, Germania e nella stessa Singapore.
I contenitori per bevande
Dallo studio emerge come i Paesi con i più alti tassi di riciclo dei rifiuti urbani mostrano anche buoni tassi di raccolta dei contenitori per bevande, soprattutto se sono operativi sistemi di deposito cauzionale. I Paesi che invece immettono nel mercato grandi quantità di contenitori per bevande – tra cui gli Stati Uniti per la plastica e il metallo e l’Australia per il vetro – presentano tassi di raccolta piuttosto bassi.
Secondo Eunomia, i Paesi più virtuosi hanno una serie di caratteristiche in comune: una strategia ambiziosa sulla gestione rifiuti e il loro riciclo; un sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR) sulla base del principio “chi inquina paga”, e uno schema di incentivi per evitare che i produttori immettano sul mercato imballaggi riciclabili ed essenziali. Per migliorare la raccolta differenziata, inoltre, Eunomia raccomanda l’utilizzo di incentivi per incoraggiare le famiglie e le imprese a differenziare correttamente i rifiuti.
Infine il report ha rilevato che molti dei Paesi a basso reddito dell’America Latina, dell’Africa e del Medio Oriente mostrano le prestazioni di riciclo più basse e la reportistica qualitativamente inferiore. Cile, Pakistan e Nigeria figurano ultimi nella Global Recycling League. In questi Paesi gran parte della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti viene effettuata dal settore informale, che ha dovuto essere escluso dal calcolo delle prestazioni di riciclaggio perché Eunomia afferma di non poter verificare che il materiale sia gestito in modo appropriato.