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Overshoot day: l’Italia è già in debito ecologico

di Circularity

Data 31/07/2024
Tipo News
Emissioni di anidride carbonica

Dal 19 di maggio infatti l’Italia è ufficialmente in debito ecologico. Questo significa che gli italiani hanno già consumato tutto quello che era a loro disposizione per non gravare sull’ecosistema e sulle risorse disponibili per le generazioni future. A calcolarlo è stata, come ogni anno, l’ONG Global Footprint Network che misura la domanda di risorse e servizi della popolazione e l’offerta di risorse e servizi offerti dagli ecosistemi. Con questo ritmo, per soddisfare i consumi annui degli italiani sarebbero necessarie “più di 4 Italie”, e se tutto il pianeta vivesse come gli italiani, servirebbero le risorse di quasi 3 pianeti (2,6 per l’esattezza). 

Lo scorso anno l’overshoot day italiano era caduto il 2 agosto, quest’anno oltre due mesi in anticipo. Si tratta di un trend preoccupante che sebbene non ci vede tra i Paesi peggiori della classifica globale, mostra come le risorse consumate dagli italiani stiano aumentando vertiginosamente. 

L’Italia ha già esaurito le risorse che le spetta

Se tutta l’umanità consumasse come gli italiani, il 19 maggio 2024 avremmo “esaurito” tutte le risorse naturali del Pianeta e inizieremmo a consumare le risorse “previste” per il 2025. In media tutti i Paesi europei consumano più di quanto gli ecosistemi producano naturalmente in un anno. Ma secondo i dati emersi dal lavoro di Global Footprint network, l’impronta ecologica italiana mostra uno dei trend più negativi, con un conseguente costante aumento della pressione sui sistemi naturali del pianeta.

Come spiega il WWF, in Italia non siamo ai livelli di Qatar e Lussemburgo, che già a febbraio risultavano in bancarotta ecologica, né di Emirati Arabi, Stati Uniti e Canada che hanno esaurito le risorse già a marzo. Ma siamo comunque tra i Paesi più consumisti della classifica. “L’Overshoot Day ci ricorda l’urgenza di adottare azioni concrete per invertire la tendenza del consumo eccessivo delle risorse del nostro Paese”, ha dichiarato Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia. “Se non ci prepariamo ad affrontare un futuro, ormai largamente prevedibile, in presenza di una popolazione mondiale sempre crescente, un incremento della domanda e, al contempo, la medesima quantità di pianeti a disposizione (cioè sempre solo uno), dovremo far fronte a molteplici rischi e costi elevati”. 

Secondo Alessi, Investire in energie rinnovabili, adottare pratiche di produzione e consumo responsabili e promuovere la conservazione ambientale sono alcune delle vie che possiamo intraprendere per ridurre la nostra impronta ecologica e garantire un futuro sostenibile alla nostra e alle future generazioni. Agire troppo lentamente e lasciare che il cambiamento climatico prenda il sopravvento, distruggerà buona parte delle capacità rigenerative del pianeta.

L’overshoot day olandese come pesce d’aprile

Tra i primi Paesi europei entrati in debito ecologico nel 2024 vi sono i Paesi Bassi. Se tutti consumassero come gli olandesi, l’umanità avrebbe bisogno di quattro Terre. Ciò significa che il budget annuale della natura verrebbe esaurito entro il primo trimestre dell’anno. L’Overshoot Day olandese è caduto infatti il 1° aprile. Considerata la coincidenza con il Pesce d’aprile, è stata diffusa provocatoriamente la campagna “More is Better” che avrebbe fissato l’obiettivo del Paese di arrivare a consumare come se si avessero a disposizione le risorse di 6 Terre, un po’ come Stati Uniti, Australia ed Emirati Arabi Uniti.

Tra le misure previste per spostare l’Overshoot day al 30 febbraio 2025 ci sono quelle di dichiarare illegali le aree Natura 2000 e l’ampliamento delle autostrade, sulla base della convinzione secondo la quale la Natura sarebbe notevolmente sopravvalutata. Un appello “al contrario” ideato per ricordare che il voto contro la legge europea sul ripristino della natura non è stato un pesce d’aprile, è successo veramente.

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