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Il divieto europeo di PFAS e sostanze tossiche nei giocattoli

di Circularity

Data 05/05/2025
Tipo News

Giocattoli elettronici, peluche, scivoli, ma anche tappetini di gomma e piscine gonfiabili: in commercio esistono moltissimi giocattoli realizzati in plastica o rivestiti con materiali sintetici che contengono ritardanti di fiamma, tensioattivi, fragranze, coloranti e stabilizzanti potenzialmente tossici.  

Sostanze chimiche – anche della famiglia dei PFAS pericolose per bambine e bambini che nella fascia 0-3 anni vivono la fase del comportamento “mano-bocca. Ovvero toccano gli oggetti e li rosicchiano, ingerendo microplastiche e aumentando il rischio di contatto orale diretto con queste sostanze. Non solo, l’esposizione può verificarsi anche attraverso la pelle o inalando vapori e microfibre provenienti da peluche e vestiti delle bambole.

Secondo i dati forniti dalla Commissione Europea, prodotti potenzialmente pericolosi sono praticamente onnipresenti nella nostra vita quotidiana: la maggior parte si trova nei cosmetici (36%), ma sorprendentemente i giocattoli rappresentano la seconda categoria di prodotti più pericolosa (15%), davanti agli elettrodomestici (10%). Un prodotto su cinque segnalato come pericoloso e ritirato dal mercato UE è un giocattolo

Il regolamento europeo per giocattoli più sicuri

Per proteggere i più piccoli da inquinanti persistenti e sostanze tossiche, il Parlamento e il Consiglio europeo hanno appena approvato una proposta di regolamento sulla sicurezza dei giocattoli presentata dalla Commissione europea nel 2023.

Secondo il regolamento, PFAS e i bisfenoli dovranno sparire dalla produzione europea di giocattoli prodotti in Europa. E per quelli importati le nuove norme prevedono un passaporto digitale che garantisca la conformità del prodotto tramite un Qrcode.

Questo passaporto digitale del prodotto diventerà obbligatorio per tutti i giocattoli, compresi quelli venduti online. Gli importatori dovranno presentarlo alle frontiere dell’UE, dove un sistema informatico lo controllerà automaticamente, segnalando le spedizioni sospette e agevolando i controlli da parte delle autorità doganali.

“ Le nuove norme appena concordate rendono i giocattoli venduti online e offline più sicuri per i bambini”, ha dichiarato Secondo Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione per la strategia industriale. “Vietando le sostanze chimiche nocive e introducendo un passaporto digitale dei prodotti che fornirà informazioni più ampie ai consumatori, il regolamento contribuirà a creare una concorrenza più equa e condizioni di parità per i fabbricanti di giocattoli dell’UE”.

I controlli sui prodotti non bastano

Nel 2021 il progetto di biomonitoraggio Life Persuaded, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha condotto uno studio su coppie madre-bambino in Italia, confermando che l’uso quotidiano e prolungato di giochi in plastica è associato a livelli più alti di bisfenolo A e ftalati nelle urine di bambini tra i 4 e i 6 anni. 

Nonostante tutti i giocattoli commercializzati nell’Unione Europea debbano rispettare la direttiva 2009/48/CE ed essere contrassegnati con il marchio CE — che stabilisce restrizioni o divieti per alcune sostanze nocive — i controlli si rivelano spesso insufficienti: solo nel 2022, i giocattoli hanno costituito il 23% delle notifiche di prodotti pericolosi all’interno del sistema di allerta europeo Rapex.

La normativa è stata aggiornata ben 14 volte tra il 2012 e il 2019, per adeguarsi ai progressi della ricerca scientifica, che ha messo in luce pericoli prima trascurati, in particolare quelli legati all’esposizione simultanea a più composti chimici e agli effetti delle basse concentrazioni sul lungo periodo.

La pressione della società civile 

In Italia, a spingere per questa revisione delle normative europee sono state anche l’Isde (l’Associazione Internazionale dei medici per l’ambiente) e l’Associazione dei pediatri, lo hanno fatto con una lettera indirizzata al Ministero della Salute e al Ministero delle Finanze.

Cristina Guarda, europarlamentare dei Verdi l’ha definita una svolta epocale e un fondamentale passo verso la restrizione universale dei PFAS, che resta l’ultimo obiettivo. 

In attesa dell’approvazione finale del regolamento che vieterà gli inquinanti nella produzione dei giocattoli europei, c’è chi teme che le deroghe e le lunghe tempistiche dell’entrata in vigore del regolamento possano indebolire il testo. 

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